Venti miliardi l'anno scommessi sulla A L'80% puntato in Asia

C'è un continente che ruota attorno al calcio europeo, fatto di puntate infernali, partite taroccate, insidie ad ogni angolo. Se pensate all'Europa o alle Americhe, vi sbagliate di grosso. E' l'Asia che raccoglie - con i suoi potenti, ricchi e arrembanti bookmakers - l'80% delle scommesse sportive di tutto il mondo. Non c'è sport che sfugga al loro raggio d'azione, dagli eventi professionistici a quelli dei bambini. Il calcio ovviamente la fa da padrone. Le puntate effettuate sui primi 5 campionati europei viaggiano attorno ai 150 miliardi di euro, pari al prodotto interno lordo d'uno stato di media grandezza: in testa c'è la Premiership inglese con 67 miliardi, seguita da Liga spagnola (40), Serie A (20), Bundesliga tedesca (13) e Ligue 1 francese (9). Clamorosa anche l'entità delle puntate su ogni singolo incontro: si passa dai 177 milioni d'un match in Inghilterra ai 24 d'un incontro in Francia. Ogni partita della nostra massima serie vale 53 milioni. E parliamo di media. Sul "clasico" Real Madrid-Barcellona le scommesse sfiorano addirittura i 250 milioni. Da noi le partitissime con Inter, Milan e Juventus superano i 100 milioni. Si gioca su tutto, non solo sul risultato finale o su quello live, in corso, ma anche su cartellini gialli e rossi, calci d'angolo, marcatori. Perfino su chi batte per primo un corner, segna il gol d'apertura o apre la lista degli ammoniti.Numeri da capogiro, sorprendenti, impressionanti. La Lega di A ha presentato, ieri a Milano, la campagna di prevenzione e informazione sul match-fixing rivolta ai maggiori club italiani e, in particolare, ai settori giovanili. S'è cominciato con gli under 18 di Inter e Milan, si continua oggi a Castelvolturno con la prima squadra del Napoli, si proseguirà con Sassuolo, Fiorentina, Verona, Juventus e via di questo passo. Per far capire come la malavita adesca i giocatori e poi li ricatta. Il braccio armato di questa iniziativa, finanziata anche dall'Istituto del Credito Sportivo, è SportRadar Ag, gruppo multinazionale con sede centrale in Svizzera e uffici in oltre 30 paesi, che monitora ogni anno 65mila eventi in 11 diversi sport. Dal 2009 a oggi ha individuato almeno 2200 match sospetti.

«E solitamente non ci sbagliamo», ha affermato Marcello Presilla, responsabile italiano di questa società collegata ai terminali dei più grandi bookmakers al mondo e, per questo, ritenuta estremamente attendibile dai massimi organismi internazionali sportivi e non. Come Europol e Interpol.

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