di Maria Rosa Quario
Alex Vinatzer. È lui l'uomo nuovo dello sci italiano. Si sapeva da tempo, ma come spesso succede quando ci si rende conto di avere davanti un talento destinato a lasciare il segno, non se ne parlava troppo per paura di caricarlo di responsabilità. Ora che è arrivato il suo primo podio in coppa del mondo, terzo posto ieri nello slalom di Zagabria alle spalle del francese Noel e del gigante svizzero Zenhausern, è giunto il momento di conoscerlo meglio. Vent'anni, gardenese, famiglia più che benestante, settore alberghiero. Serve precisarlo, perché grazie a ciò Alex non si è mai fatto mancare nulla, fin da ragazzino. Allenatori privati, studi in un liceo austriaco specializzato nella formazione di grandi atleti. Scelte intelligenti, in ogni campo. Ma ciò non sarebbe bastato se al centro di tutto non ci fosse stato lui, ragazzo ambizioso ma allo stesso tempo umile e paziente, capace di imparare in fretta e dare il meglio nei momenti importanti, senza paura di sbagliare e di dover rimandare l'appuntamento con il successo. Il terzo posto per Alex vale una vittoria, almeno per ora.
Da ragazzo educato al rispetto, dopo la gara ha pensato solo a ringraziare lo staff e i compagni di squadra più esperti che lo hanno aiutato a crescere. Un grazie speciale è andato a Theolier, il francese tornato ad allenare gli azzurri, dimostrazione del fatto che un tecnico carismatico, capace e motivato può fare la differenza. È il secondo podio stagionale di un gruppo che da oltre due anni non ci si avvicinava nemmeno.
Non è un caso, e il fatto che il migliore ieri sia stato il cucciolo predestinato, non per nulla soprannominato Simba, ha un sapore davvero particolare. «Che emozione, non vedo l'ora di ripetermi». Prossima chance mercoledì 8 a Madonna di Campiglio, da non perdere.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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