La stanza di Mario Cervi

Illustre Mario Cervi,
sono nato nel 1922 in Veneto. Le scrivo a proposito della sua recensione di Inseguendo un sogno. Noi, i ragazzi della Decima, di Walter Jonna. Il Suo è un riassunto di quanto ho letto recentemente: Il sangue dei vinti e I figli dell’Aquila di Giampaolo Pansa. E, restando «in famiglia», sull’Angolo di Granzotto del 22 gennaio: «i sinceri democratici... nel tracciare la loro superiorità morale e civile... preferiscono di gran lunga scuoiare la parte infame della società (noi) mettendone a nudo le magagne. Ed è quello che ha fatto, un nome a caso, Giorgio Bocca, i Bocca popolo eletto... noi schifezza dell’umanità...».
La invito, caro signor Cervi, a sbirciare il libro di Angelo del Boca Il mio Novecento (Neri Pozza, pagg. 521). La sua scrittura è affascinante, coinvolgente e sotto sotto truffaldina. Ti fa sentire inavvertitamente responsabile di quanto va descrivendo fino a toglierti «l’illusione» di essere e di essere stato fra gli «italiani brava gente». Per non annoiare chi legge riassumo di seguito il mio comportamento, sempre un po’ fatalista e fortunato. L’entrata in guerra dell’Italia a fianco della Germania fu un errore fatale, un’alleanza innaturale. Con essa Mussolini firmò la sua fine. L’8 settembre persi tutto, anche il nemico. Della Resistenza fui presente di qua e di là, ma non partecipe: troppi morti senza gloria e troppi eroi senza merito. Una domanda alla quale non ho avuto finora risposta: sono più numerosi i nemici uccisi dagli italiani o gli italiani che si sono uccisi fra loro? Con mia moglie attendo la medaglia d’oro per la Resistenza: 60 anni di matrimonio. Matrimonio senza pubblicazioni perché ero passibile di condanna a morte per diserzione dalla Monterosa. Fui poi preso dalla Brigata nera e consegnato ai carabinieri che mi «liberarono» nella primavera del ’45. Il passato è una discarica.

Auguro a tutti di riuscire a fare qualcosa che meriti di essere conservato.
Caro signor Cervi, ripassando le nostre vicende (anche lei c’era) di questi ottantenni, può spiegarmi chi e come siamo stati, chi e come sono e saranno i nostri nipoti?
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