la stanza di Mario CerviL'euro è un guaio, ma riaffidare la lira ai politici sarebbe peggio

L'Europa è unita solo per la moneta comune, causa del suo danno. È solo un mercatone che favorisce i più forti. Per il resto è meglio tacere per pietà di chi ne sopporta le conseguenze e della politica che ogni Stato conduce a modo suo. Se procediamo così, tra due anni avremo perso altri 10 punti percentuali della nostra produzione e altri 5 di Pil, stimando che alla fine del decennio saremo a quota anni '60, ma con molti più disoccupati. Allora potremmo decidere di uscire dall'euro stremati, ma sarà troppo tardi, perché con la svalutazione prevista torneremmo alla povertà degli anni '50. Ma con tanti cervelloni, politiconi, tecnici e saggi di ogni genere, è mai possibile che non si trovi il bandolo della matassa?
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Caro Monti, penso di non sbagliare supponendo che lei veda la soluzione dei problemi italiani nell'abbandono dell'euro. La moneta unica - questo è il suo ragionamento, da moltissimi condiviso - ci ha portato solo danni. Meglio allora recuperare la nostra sovranità finanziaria, meglio tornare alla liretta gestita autonomamente dai governi italiani e dalla Banca d'Italia. Mi rendo conto di quanto sia fondata l'insofferenza nei confronti d'un euro che è protagonista, in negativo, dell'attuale gravissima crisi economica. Mi domando tuttavia se l'uscita dall'eurozona possa essere un rimedio per i guai d'Italia, e la mia risposta è no. M'inducono al no le tantissime lettere che riceviamo, e che si scagliano contro gli abusi e gli sperperi della classe politica. Capita perfino che le due istanze - quella di lasciare l'euro e quella di sanzionare una dirigenza del Paese inadeguata quando non corrotta - convivano in una stessa lettera. A questo punto la mia domanda è semplice. Detto e ridetto che la classe politica è stata dissipatrice, e che per causa sua è stato creato un debito pubblico immane da cui siamo schiacciati, potremmo davvero vedere tempi migliori restituendo alla classe politica la totale gestione finanziaria? Gli euroburocrati si sono distinti per incapacità, per superflua pignoleria, per alti stipendi, per insensibilità, ma almeno hanno fatto da argine agli istinti spendaccioni delle nostre istituzioni pubbliche.

Tutto andrà a posto togliendo l'argine e rimettendo la stampa di banconote nelle mani di chi può vantare primati di dissipazione? I fautori della fuoruscita dall'euro mi rimprovereranno l'abitudine al pensar male con la quale, come disse Andreotti, si commette peccato, ma il più delle volte si ha ragione.

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