DA STOCCARDA – Si tratta di un’ondata di proteste senza precedenti, che sta facendo molto discutere. Scendono in piazza per opporsi all’introduzione dell’educazione alla diversità sessuale nelle scuole tedesche, ritenuta inaccettabile. «Proteggiamo i nostri bambini!», «Fermiamo l’indottrinamento!», «Stop all’ideologia gender!» Questi alcuni degli slogan che scandiscono la protesta. A coordinare le attività è una rete di associazioni tedesche denominata Demo für Alle, che in italiano significa “Manifestazioni per tutti”. Un’iniziativa nata sull’esempio dell’associazione francese Manif pour tous, con cui collabora. Anche la Germania ha i suoi family day. E ancora una volta, il Paese si dimostra spezzato in due, con una divisione che attraversa anche la destra e il partito della cancelliera Merkel.
Non si tratta di un fenomeno marginale. I numeri sono impressionanti. Secondo i dati forniti dall’associazione e riportati dal canale televisivo Deutsche Welle, sarebbero oltre un milione e mezzo i tedeschi che hanno aderito alle manifestazioni di Demo für Alle. Sono lontani i tempi in cui era solo la sinistra a portare in piazza migliaia di persone. Una nuova destra, nata fuori dai circoli e dai partiti tradizionali, ha fatto passi da gigante in Germania, dimostrando capacità di mobilitazione impensate fino a un’epoca recente. Intercettano, assai più della sinistra, la rabbia che sta montando in una società sempre più inquieta e in fermento, dove crescono l’insicurezza sociale ed economica.
Il matrimonio e la famiglia prima di tutto, questo il loro semplice messaggio. A sostenere apertamente la protesta sono anche diversi membri del partito della Merkel e di Alternativa per la Germania, oltre a una parte del mondo cattolico e protestante. Finita nell’occhio del ciclone è la serie di riforme approvate quest’anno in diversi Länder tedeschi per modificare i curriculum di educazione sessuale nelle scuole, già a partire da asilo e elementari. In Baden-Württemberg, ad esempio, il governo locale ha incluso l’«accettazione della diversità sessuale» nelle sue linee guida per gli insegnanti. Decisamente troppo per molti conservatori, che non ne vogliono sapere.
A nulla sono valse le rassicurazioni del locale ministero dell’educazione: nulla di radicale, e i nuovi contenuti saranno introdotti in modo graduale, a seconda dell’età. Da quasi un anno, una dopo l’altra, proseguono le manifestazioni e le proteste in diverse città del Paese. A scendere in piazza, anche molti genitori e insegnanti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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