Le vittorie, il rapimento e l'IRA: la storia di Shergar, lo stallone dell'Aga Khan

Rahim Aga Khan V ha ricevuto un patrimonio immenso, tra cui un panfilo che porta lo stesso nome del cavallo, che era proprietà di suo padre

Le vittorie, il rapimento e l'IRA: la storia di Shergar, lo stallone dell'Aga Khan
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Rahim Aga Khan V ha ricevuto un patrimonio di miliardi senza limite, dimore, opere d’arte, gioielli, azioni di borsa, cavalli, aerei e imbarcazioni, tra questi un panfilo, Shergar, lungo 46,6 metri. L’imbarcazione porta il nome del cavallo, di proprietà di Karim padre di Rahim, che, montato da Walter Swinburn, vinse il Derby di Epsom, nel 1981, con dieci lunghezze di distacco, il più grande nella storia della competizione "C’è solo un cavallo in corsa e devi prendere un telescopio per vedere il resto!"urlò Peter Bromley, il giornalista di BBC Radio, stupito, come tutti gli spettatori di quel fenomenale arrivo. Shergar era un puledro baio purosangue con una lunga macchia bianca sul muso, quattro balzane bianche e un occhio blu, era nato il 3 marzo 1978 a Sheshoon, l'allevamento privato dell' Aga Khan IV, vicino all'ippodromo di Curragh nella contea di Kildare, in Irlanda. Quella vittoria lo trasformò in una icona dell’Irlanda, avrebbe vinto ancora, sempre nettamente, montato anche da Lester Piggot e, quando Shergar venne ritirato dal principe nell’allevamento di Ballymany , nella contea di Kildare, si avviò alla sua carriera di monta, nel primo anno coprì 44 fattrici che generarono 36 puledri, in somma si trasformò in un nuovo, grande affare. L’Aga Khanl rifiutò, per lo stallone, una offerta di 40 milioni di dollari da una scuderia americana, tutto sembrava destinato a ribadire la leggenda ma alle otto e mezza di sera dell’8 febbraio del 1983 la storia, drammaticamente, svoltò. Tre uomini mascherati entrarono nella scuderia, puntarono le pistole contro James Fitzgerald, lo stalliere di Shergar, gli ordinarono di caricare il cavallo sul loro van e lo costrinsero a stendersi anch’egli, sul pianale, coperto da alcuni cappotti. Era un rapimento, la somma richiesta per la liberazione di Shergar ammontava a due milioni di sterline. Fitzgerald fu abbandonato vicino al villaggio dii Kilcock, a trenta chilometri dalla scuderia, i banditi lo minacciarono di morte, lui e la sua famiglia, se avesse avvertito la Garda Sìochàna, la polizia irlandese, ma che tenesse a mente la parola in codice “King Neptune”. L’Aga Khan IV si trovava in Svizzera, informato telefonicamente, ordinò di chiamare immediatamente la polizia e, insieme con gli altri soci proprietari, si rifiutò di pagare il riscatto. Vennero coinvolti nelle trattative i ministri delle finanze e della giustizia oltre ad un capitano in pensione dell’esercito irlandese. L'Aga Khan aveva diverse ragioni per il mancato pagamento, non era sicuro che Shergar sarebbe stato liberato una volta versato il denaro, temeva che, se le richieste dei rapitori fossero state soddisfatte, questo avrebbe reso ogni suo cavallo di alto valore, un bersaglio per futuri sequestri. I banditi chiesero che a trattare fossero chiamati tre giornalisti britannici esperti di cavalli, Derek Thompson e John Oaksey di ITV e Peter Campling del Sun. Appuntamento all'Europa Hotel nel centro di Belfast entro il giovedì sera;l'Europa era conosciuto come l'hotel più bombardato del continente dopo aver subito numerosi attentati durante i Troubles, i Disordini che macchiarono il conflitto nordirlandese. I tre giornalisti, una volta arrivati ​​all'albergo vennero dirottati, a casa di John Maxwell che era stato il primo ad essere contattato dai rapitori. Furono tre le telefonate tutte improvvisamente interrotte per evitare di essere riconosciuti, infine una voce con accento nordirlandese annunciò che Shergar era morto. L’Ira smentì di essere coinvolta nel sequestro ma, nel 1999, Sean O'Callaghan, ex membro dell'esercito rivoluzionario, pubblicò la sua autobiografia e confessò il complotto per rapire e riscattare Shergar, misfatto ideato da Kevin Mallon, un importante membro dell'IRA che sedeva nel Consiglio dell'Esercito. I soldi del riscatto sarebbero serviti per comprare armi. Nel libro O’Callaghan scrive che Shergar fu ucciso pochi giorni dopo il rapimento, con una sventagliata di mitra, il povero cavallo stramazzò, scivolando sul suo sangue. Il Sunday Telegraph e l’Observer sostennero che Shergar fosse stato sepolto ad Aughnasheelin, vicino a Ballinamore, nella contea di Leitrim, là c’era la proprietà di un veterano dell’Ira che avrebbe impedito qualunque richiesta di scavare nel suo terreno. Voci di paese riferirono che sarebbero stati ritrovati scheletri di cavalli e fra questi, probabilmente, quelli di Shergar.

Des Leadon, un veterinario specializzato in cavalli con conoscenza della patologia equina, ha conservato alcune ciocche della criniera e della coda di Shergar che, dice, potrebbero contenere DNA sufficiente per confermare l'identificazione. Il mistero non fu mai risolto, il corpo mai ritrovato. La leggenda di Shergar continua, oggi vive in un panfilo che viaggia nel mondo.

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