«Strategia della tensione per intimidirci»

Gianni Lettieri, ripeta con me: «Me la sono cercata e chiedo scusa ai napoletani».
«Sono basito e sconcertato. Da Berlusconi alla Marcegaglia a Maroni, ho ricevuto solidarietà... Ma certi leader nazionali anziché condannare la violenza mi hanno dato una solidarietà condizionata».
Facciamo i cognomi.
«Rutelli, Casini... Sono davvero preoccupato sa? Subito, dopo l’assalto in piazza San Gaetano avevo deciso di minimizzare. Ma ora, con la bomba carta contro la sede del Pdl, vedo un’escalation di violenza».
Eh, beh, lei mette in lista i fascisti e becca sputi e coltellate, non fa una grinza.
«A parte che la condanna della violenza deve essere a prescindere...»
Come direbbe Totò...
«...quell’Enrico Tarantino con cui ce l’hanno, per dire...».
Il militante di Casa Pound che ha postato su Facebook gli auguri a Hitler? Oggi poi ne è spuntato un altro...
«Io non li conosco, e comunque Tarantino è in ospedale con 25 punti di sutura alla testa... E poi guardi».
Dica.
«Allora non ci avevo fatto caso. Ma una decina di giorni fa ero già stato aggredito, se pure solo verbalmente, e il caso Tarantino ancora non c’era stato».
Insomma l’hanno presa di mira.
«Ho fatto anche denunce alla polizia postale e alla Digos per le aggressioni mediatiche».
Quali?
«Pirateria informatica: video diffamatori, siti che fanno il verso al mio ma sono registrati all’estero...».
Per esempio?
«Non dico gli indirizzi o aumenteranno i clic».
Boicottiamo le nuove armi della lotta armata...
«Lo so che pare ridicolo, ma c’è un clima irrespirabile. Anche la mia pagina Facebook è stata oscurata».
Un attacco concentrico.
«Le aggressioni avvengono sempre al Decumano, come se ci dicessero che il centro storico è zona loro e non ci vogliono fra i piedi».
Chi sono?
«Guardi, se l’altro giorno è finita solo a sputi e non a botte, è perché la gente che abita lì ha cacciato gli aggressori, e questo è un segnale positivo».
Vede l’ombra della camorra?
«Noooo».
E allora?
«Ho chiesto un incontro urgente con prefetto e questore, perché credo ci sia un preciso disegno per spaventare chi lavora con me».
Preciso disegno di chi?
«Di chi vuole fermare il cambiamento, ma lo scriva: il processo è ir-re-ver-si-bil-le».
Ir-re-ver-si-bi-le.
«Sentono franare il terreno sotto i piedi perché sentono che siamo prossimi alla vittoria».
Eh, addirittura.
«Ho appena sentito Berlusconi. Mi ha dato la sua solidarietà, e mi ha spronato ad andare avanti, che i sondaggi sono buoni. Possiamo farcela anche al primo turno: sono 12 punti sopra il mio avversario Morcone».
Morcone è il suo avversario del Pd, ma lei rischia il ballottaggio con De Magistris.
«Eh, parliamone di De Magistris».
Cominci lei.
«È uno di quelli che la solidarietà per le aggressioni me l’ha data condizionata, e sa perché? Quelli sono i suoi elettori».
Gli aggressori di Lettieri votano De Magistris.
«Il Carc ha detto che lo voterà, lui invece di respingere il sostegno lo ha incassato. Pesca voti lì, quindi non può fare una condanna esplicita».
Dice Amedeo Laboccetta, deputato Pdl in commissione Antimafia, che c’è una «premeditata strategia della tensione della sinistra extraparlamentare che sostiene De Magistris per intimidire l’elettorato moderato e liberale che vuole cambiare Napoli».
«Purtroppo è così. Prima di aggredire me hanno aggredito i ragazzi che partecipano alla mia campagna».
Quelli che girano con le bici elettriche.
«Sono giovani, non hanno mai fatto politica, ora sono spaventati».
C’è chi parla di clima da Anni di Piombo.
«Fermiamoci o ci arriveremo».
Come ci si ferma?
«Sigliamo un patto fra galantuomini».


Fra voi candidati?
«E con i parlamentari di tutti gli schieramenti. Su questa campagna elettorale vengono sfornati 40 comunicati di insulti al giorno. Smettiamola, iniziamo a parlare dei problemi veri, che sono tanti».

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