«Gli stupratori ora scontino il carcere»

Il timore era quello di un’altra sentenza mite, come quella per lo stupro della Caffarella. Invece ieri la giustizia ha fatto il suo corso. I quattro violentatori di Guidonia dovranno scontare sedici anni di carcere per aver violentato a turno una giovane di 21 anni, dopo aver malmenato e rinchiuso nel bagagliaio della sua auto il fidanzato di 24.
Il primo a brindare alla decisione del gup del tribunale di Tivoli Elvira Tamburelli è stato il sindaco Gianni Alemanno, che ha parlato di «segnale importante di fermezza e certezza della pena». Sulla stessa linea anche il primo cittadino di Guidonia Eligio Rubeis: «È una sentenza giusta e doverosa, decisioni del genere servono non soltanto a punire chi davvero si è macchiato di tali delitti ma anche a dare un segnale che non c’è impunità». «Questo non potrà certo restituire completamente serenità alla famiglia dei ragazzi - ha aggiunto - ma per la politica, impegnata a fare tutto il possibile per garantire sicurezza, il fatto che giustizia una volta tanto si sia espressa in maniera abbastanza veloce e con una condanna giusta è motivo di soddisfazione».
Al coro di consensi si è unita anche la voce di Laura Allegrini del Pdl, relatrice del ddl sulla violenza sessuale al Senato. «Speriamo che tale sentenza divenga definitiva e che la pena sia scontata per intero - ha spiegato -. Con il Governo e in Parlamento stiamo lavorando per prevenire questo tipo di reati e per inasprire le pene». Lo stesso si augura la deputata Barbara Saltamartini, responsabile delle Pari opportunità del Pdl: «In questo caso la giustizia ha saputo funzionare in modo corretto ora, anche alla luce della nuova normativa approvata in Parlamento che esclude benefici premiali per chi si macchia di reati a sfondo sessuale, mi auguro che questa condanna venga eseguita senza sconti inopportuni».

«Mai e poi mai - è intervenuto anche Fabio Sabbatani Schiuma, coordinatore regionale del Movimento per l’Italia con Daniela Santanchè - vorremmo che la vittima di questo orribile e violento stupro, il suo fidanzato picchiato, o i loro familiari, debbano rivedere tra una decina di anni questi delinquenti, magari a spasso per Guidonia. Resta di fatto un’ingiustizia che la collettività debba pagare il loro soggiorno nei nostri istituti penitenziari: meglio il carcere duro in Romania».

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