Subito guai per la banca di Consorte sequestrato il 25 per cento delle azioni

All’ex presidente di Unipol erano già stati «bloccati» beni per 9,5 milioni

da Milano

L’ultima inchiesta su Giovanni Consorte, che ha portato al sequestro di beni fino a 9,5 milioni, provoca nuovo scompiglio in casa Unipol e nel mondo delle coop. Il blitz della Guardia di finanza cade infatti alla vigilia del cda di Intermedia, la nuova merchant bank di Consorte che giovedì doveva varare l’aumento di capitale di 200 milioni per l’ingresso dei nuovi soci. Ovvero cooperative, banche e anche istituzioni estere. La Gdf ha sequestrato il 25% delle azioni della banca d’affari, che verranno ora custodite dall’amministratore delegato con diritto di voto. E il cda è stato rinviato. Anche se la nascita non pare al momento «bloccata». Le indagini accentuano invece una spaccatura nel mondo delle coop rosse e all’interno di Unipol tra chi intende prendere una posizione contro l’ex numero uno. Anche se solo sei mesi fa, dopo l’audit svolto da Deloitte financial advisory, il presidente Pierluigi Stefanini ha ribadito «che non sono emersi addebiti per la gestione Consorte-Sacchetti».
C’è poi chi, apprezzando le capacità di crescita, è pronto a scommettere nella nuova avventura finanziaria, appunto Intermedia, che ha già aperto i suoi uffici tra Bologna, Roma e Milano. Tra questi ultimi ci sono tutti (o quasi) i prossimi soci della merchant bank che inevitabilmente potrebbe collocarsi in una posizione antagonista a Unipol, alla quale potrebbe drenare mercato. Al momento sembra che le coop si siano divise tra chi rinnova la fiducia a Consorte e chi al momento sta, come dire, «alla finestra». Insomma, una situazione delicata che cade in un momento altrettanto particolare. E non solo perché queste sono settimane di riassetto negli equilibri sia tra Legacoop e Confcooperative sia all’interno della finanza rossa dall’altra: Montepaschi, Finsoe, Holmo fino alle partecipazioni incrociate di Hopa.
Consorte già è partito in contropiede, andando a sottoporre alla magistratura un’articolata denuncia sulla storia di Bnl, annunciata da dicembre e messa nero su bianco con i difensori nella pausa natalizia, prima dell’anno nuovo. Con un inevitabile intreccio di storie, accuse e ricostruzioni sulle scalate che dominarono l’estate del 2005.

All’orizzonte vi è infine l’indagine sulla scalata ad Antonveneta, arrivata ormai alle battute finali. I sostituti procuratori di Milano stanno ormai definendo il testo della conclusione delle indagini preliminari. Anche qui bisognerà vedere in che termini Consorte verrà inquadrato.

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