Sui palazzi il film della "città invisibile"

Stasera in strade e piazze verranno proiettati 18 cortometraggi realizzati da registi e pubblicitari. Le immagini raccontano i volti intimi di Milano: le sue voci, il dolore, le finestre, il movimento e il cibo

Sui palazzi il film della "città invisibile"

Stanotte i muri della città si trasformeranno in giganteschi schermi cinematografici su cui scorreranno le immagini delle "città invisibili" di Milano, in omaggio al venticinquennale della morte di Italo Calvino. A partire dalle 21 un furgone trasporterà un film itinerante che racchiude 18 cortometraggi firmati da alcuni tra i più grandi registi cinematografici e pubblicitari italiani e che svelano gli aspetti nascosti della nostra città. L’appuntamento è alle 21.00 in corso di Porta Ticinese, e a seguire alle colonne di San Lorenzo, Darsena e Navigli; dalle 24.00 le proiezioni si sposteranno nel cortile dell’accademia d’arte Naba (Via Darwin 20).
"Le città invisibili sono un sogno che nasce dalle città invivibili", scriveva Italo Calvino nell'omonimo straordinario saggio che insieme ad altri suoi capolavori lo hanno reso immortale. Resoconto dei suoi viaggi onirici alla ricerca di un(non) luogo della mente che potesse diventare realtà, il libro divaga tra le città del sogno, del desiderio, delle passioni, della tecnica, del vivere quotidiano... La parola calviniana prende oggi forma e si anima di vita con il progetto curato da Pasquale Diaferia ed Eugenia Morato, in collaborazione con Pietro Cerretani; un’iniziativa realizzata in esclusiva per La Settimana della Comunicazione, che sceglie di parlare della città e alla città andandole fisicamente incontro. Un'unica metafora visionaria per un'opera collettiva di diciotto minifilm che ci fanno addentrare tra le pieghe più recondite della città restituendo immagini, suoni, sapori e colori di un luogo a molti, per alcuni versi, ancora sconosciuto. Un disvelamento che porta alla luce angoli nascosti ed emozioni di una città riottosa allo sguardo che si nasconde dietro angoli e quartieri e si che è "concessa" solo a chi ha veramente voluto ritrarre il suo volto nervoso e apparentemente poco ospitale. Gli autori, tra cui Luca Lucini, Ago Panini, Federico Brugia, Giovanni Bedeschi, Alex Orlowsky, Francesco Nencini e Paolo Ameli, hanno creato un film lontano dai circuiti cinematografici classici che ha radiografato l'anima sottotraccia della città. Il progetto è stato realizzato grazie anche al contributo di Piano B, l'agenzia di cui Mario Viscardi è direttore creativo. "In questo progetto si mescolano i linguaggi del cinema e della guerrilla", ha spiegato Alessandra Lanza, direttore comunicazione dell'agenzia. "Per realizzarlo - continua - gli artisti si sono addentrati tra le pieghe di una città che ha molto da rivelare sotto la sua superficie". Tra i temi il rapporto tra La città e le voci, La città e il dolore, La città e le finestre, La città e il muro, La città e il movimento, La città e il cibo, a cui si aggiungono tra gli altri, insolite riflessioni visive su La città e le mamme; La città e il cielo; La città e lo specchio; La città e l'invisibile. Pasquale Diaferia, ideatore del film e coordinatore del consorzio creativo Raccolta Differenziata che lo ha prodotto, considera il lavoro dei registi come "diciotto dichiarazioni d'amore a una città che da sempre accoglie e divide, produce e distrugge, esalta e deprime.

È stato meraviglioso scoprire che lo stesso brief ha generato interpretazioni profondamente diverse per stile, sentimento, retorica, punto di vista". L’iniziativa di questa sera segue una prima proiezione pubblica avvenuta martedì scorso presso la Camera di Commercio di Milano

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