La superpatacca del duo Santoro-Bocchino

Vergogna in rai: tacciono su Corriere e Stampa, raccontano balle e ci processano senza difesa

La superpatacca del duo Santoro-Bocchino

Annozero riparte con una patacca, sul­la quale confeziona un processo a noi e, at­traverso noi, a Silvio Berlusconi. Santoro e Bocchino, nuovo duo della tv di Stato, par­tono da un falso. Cioè che solo il Giornale e Libero hanno pubblicato la notizia del do­cumento sulla casa di Montecarlo prove­niente da Santa Lucia, e in base a questo deducono che i giornali di centrodestra sia­no complici di eventuali falsari. La cosa non sta in piedi. La stessa notizia, la stessa mattina, campeggiava sulla prima pagina del Corriere della Sera (che aveva in studio un giornalista, Aldo Cazzullo, che, compli­ce, ha taciuto) e su La Stampa che, come noi, la avevano appresa dal sito Dagospia e da due siti di Santo Domingo. Ma questo Santoro e Bocchino devono tacerlo, altri­menti la tesi del complotto non starebbe in piedi e la trasmissione si sarebbe chiusa do­po cinque minuti. Il pataccaro Bocchino va però oltre, confezionando sui due piedi un dossier ad personam: Feltri e Sallusti - ha detto - la sera erano da Berlusconi a Palaz­zo Grazioli, alludendo a chissà quali intri­ghi. Peccato che la notizia sia totalmente falsa.

Terza patacca. Santoro apre il nuovo ci­clo della trasmissione con un inno al giorna­lismo libero, indipendente e pluralista, ma poi processa un giornale - il nostro - senza invitare in studio un suo rappresentante per controbattere. Dovremmo prendere le­zioni di giornalismo da gente simile? Di eti­ca da Bocchino, al quale l’unico pluralismo in Rai che piace è quello di dare super con­tratti a sua moglie e alla suocera di Fini?

Quarta e ultima patacca: Santoro e Boc­chino hanno impedito a Castelli, unico rap­presentante della maggioranza in studio, di parlare liberamente. Peccato, stava di­cendo le uniche cose sensate della serata.

E cioè come mai un partito vende una casa a una società offshore, che i misteri sarebbe­ro stati di facile soluzione senza scomodare spioni e giornalisti: bastava che Fini avesse raccontato subito tutta la verità. Appunto.

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