Avrà un minareto di 25 metri, dal quale sarà proiettato un fascio di luce per richiamare i fedeli alla preghiera. Sarà rivestita di vetri cristallizzati e pietra bianca dIstria, la stessa utilizzata per il Ponte dei Sospiri di Venezia. Potrà accogliere settemila persone in una sala di 3.500 metri quadri. Diventerà il sessantaquattresimo luogo di culto islamico in città, ma è già ledificio dei record. Con il via libera appena ottenuto dal comune, nascerà a Marsiglia la più grande moschea di Francia.
Il taglio del nastro è fissato per il 2011, ma per i musulmani della città francese - composta da 200mila persone, oltre un quarto della popolazione - è già tempo di festeggiare. Dopo anni di trattative, il sindaco di centrodestra Jean-Claude Gaudin (Ump), inizialmente contrario al progetto, ha cambiato idea e ha consegnato ai rappresentanti della comunità, in una cerimonia ufficiale, il permesso di costruzione. I lavori dovrebbero cominciare già il prossimo aprile per un progetto ambizioso quanto simbolico per i fedeli islamici. «È un grande giorno - ha commentato soddisfatto Nourredine Cheikh, presidente dellassociazione che si è battuta per il via libera alla costruzione del luogo di culto islamico -. È latto di nascita della nostra moschea. A noi adesso il compito di costruirla».
Un compito che non mancherà di trovare ostacoli lungo il cammino. Il clima nella città più multietnica di Francia si è già surriscaldato a causa dellok concesso dalla municipalità. Se è vero che prima di dare il via ai lavori sarà necessario raccogliere 22 milioni di euro per finanziare il progetto, la concessione strappata ieri è considerata da molti un passo troppo in avanti verso lislam. Il Front National è già sul piede di guerra. Il partito di estrema destra ha manifestato ieri davanti alla sede del municipio con un cartello che non lasciava spazio a equivoci: «Non à la mosquée», niente moschea a Marsiglia. Dalla sua parte anche i nazionalisti di Mnr (Mouvement National Républicain), che hanno già fatto ricorso contro il provvedimento del sindaco. Poi cè la Lega del Sud che annuncia un altro ricorso sulla base di un cavillo: «Laffitto è troppo basso e potrebbe essere considerato un aiuto alla costruzione, il che sarebbe contrario alla legge sulla laicità».
Dal canto suo il sindaco Gaudin, per difendere il provvedimento e la svolta durante il suo mandato, cita i sondaggi: «Nel 96 la situazione era ancora prematura. Nel 2001 invece il paesaggio musulmano ha cominciato a evolversi e sono maturati i tempi per aprire una discussione - ha detto a Le Figaro -.
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