Tajani: "Sul Salva Milano noi vogliamo proseguire"

La linea di Forza Italia

Tajani: "Sul Salva Milano noi vogliamo proseguire"
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«Dobbiamo andare avanti con il decreto Salva Milano. Non è una questione di sindaco o non sindaco, è una questione di tutela dei diritti acquisiti dai cittadini milanesi». Lo ha detto il vicepremier di Forza Italia Antonio Tajani ieri, a a margine dell'evento sull'Europa organizzato dai giovani di Fi a Milano. «Abbiamo a cuore e la città di Milano, non si tratta solo di individuare il nome del candidato sindaco per il dopo Sala, si tratta anche di avere politiche serie per la città». Forza Italia, ha ricordato il segretario nazionale, «è impegnata nella difesa dei cittadini che hanno investito soldi per comprare case delle quali non sono entrati in possesso». Se gli azzurri però, anche dopo il primo arresto dall'inizio delle inchieste e dopo la presa di distanza del sindaco Sala e del Pd dal decreto, sono rimasti sulla stessa linea, Lega e FdI hanno frenato. Anzi i senatori di Fratelli d'Italia sono disposti a riconsiderare un voto favorevole al ddl solo nel caso in cui Sala si dimettesse. La senatrice di Forza Italia Licia Ronzulli ribadisce che da parte degli esponenti del suo partito «c'è una volontà di andare avanti con questo disegno di legge che non è un Salva Milano ma un salva cittadini che hanno acquistato casa e hanno speso dei soldi. In questo momento c'è un vuoto che va colmato. Fi sicuramente vuole andare avanti ma certamente non può farlo da sola, quindi forse serve un chiarimento all'interno della maggioranza su questo». Dopo aver incontrato il comitato che rappresenta oltre 1.660 «Famiglie Sospese», proprietari di case bloccate dalle inchieste, il sindaco due giorni fa ha anticipato che in settimana convocherà un tavolo con alcuni dei costruttori coinvolti, per «capire anche da loro che tipo di disponibilità c'è. É chiaro che è complesso, ma qui le vere vittime sono le famiglie.

Il punto è capire se i costruttori possono fare qualcosa e riconoscere implicitamente che hanno contribuito non in maniera giusta alle casse pubbliche, come sostiene la Procura. Vedremo se possono aumentare gli oneri previsti o se c'è un muro».

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