Le tasse demoliscono anche il ponte dei morti

Crollo del turismo interno per il 1° novembre: - 27% rispetto al 2005. Bocca: «Gli italiani sono spaventati dalla Finanziaria»

Paolo Bracalini

da Milano

Prima botta per il turismo dopo la finanziaria. Quest’anno gli italiani che si concederanno una vacanza per il ponte del 1° novembre saranno il 27% in meno rispetto all’anno scorso. Più del 90% rimarrà a casa. L’aumento previsto della pressione fiscale per lavoratori dipendenti e autonomi fa crescere la percezione di povertà delle persone che, già prima che il nuovo regime finanziario diventi legge, cominciano a tirare la cinghia. Sarebbe quindi più materia per psicologi che per statistici, ma per ora i numeri elaborati da Federalberghi sono eloquenti. Quasi un milione di italiani in meno useranno il mercoledì festivo per unire due giorni e fare vacanza fino a domenica. Nel 2005, con il 1° novembre che cadeva di martedì, erano stati 6,3 milioni a trascorrere almeno una notte fuori casa per il ponte, quest’anno saranno 4,6. Anche nel 2005, come nelle previsioni per il 2006, la durata media del soggiorno era stata di tre notti.
L’indagine è stata fatta in collaborazione tecnica con l’Istituto Dinamiche, su un campione di 2.938 italiani intervistati al telefono. «La Finanziaria così com’è spaventa gli italiani - commenta il presidente degli albergatori Bernabò Bocca -. Frena i consumi anche turistici e prima ancora di essere approvata già produce i suoi effetti devastanti sui bilanci delle imprese». Per gli alberghi il calo dei turisti si tradurrà in un mancato introito di 200milioni di euro, cioè - 13% rispetto al ponte del 2005. Anche perché calano soprattutto gli italiani che fanno vacanza in Italia, cioè quelli che spendono meno. «Significa che i ricchi faranno comunque il loro ponte - dice il presidente di Federalberghi -, mentre rinunciano gli italiani che si collocano nel ceto medio». Crollo notevole in un anno di ricrescita generale per il turismo nella penisola, specie nel settore alberghiero, sempre in segno positivo rispetto ai cinque anni precedenti a partire dalle settimane bianche, poi a Pasqua e nei ponti del 25 aprile e 1º maggio, fino alle ferie estive, è stata un’annata d’oro. Ma di fronte all’incertezza di una busta paga impoverita dalle tasse gli italiani rimandano i consumi, prendono tempo, prima di spendere vogliono sapere quanto dovranno sacrificare del proprio stipendio al Fisco l’anno prossimo.
L’associazione degli albergatori affila le armi, anche perché all’orizzonte c’è una nuova gabella che rischia davvero di mettere in difficoltà il settore, imponendo un’imposta comunale fino a cinque euro a notte sul conto dei clienti di hotel (la tassa di soggiorno), il cui costo nel 2007 ricadrebbe integralmente sugli albergatori. Qualche Comune la sponsorizza (Roma, Firenze, Venezia) altri no (Bologna, Napoli).

Federalberghi si è mobilitata contro quello che definisce un «balzello medioevale» e, oggi a maggior ragione sulla base dei dati sul ponte del 1º novembre, minaccia azioni pesanti: «Di fronte a questo autentico rischio catastrofe - dice Bocca - siamo pronti alla disobbedienza fiscale. Non vogliamo diventare gabellieri di tasse comunali. Invitiamo il governo a cancellare quella norma».

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