Un chip sottopelle, grande come un chicco di riso, che contiene molte informazioni. L'uomo si sta trasformando sempre più in un cyborg per rendere più facili alcune azioni della sua vita quotidiana. In Svezia, la compagnia ferroviaria di Stato, SJ, ha cominciato ad accettare biglietti caricati su microchip impiantati nella mano dei viaggiatori.
Sono già 3 mila le persone dotate di microchip, tra pollice e indice della mano, nel Paese scandinavo. Un piccolo congegno che costa circa 150 euro con il quale è possibile mostrare il biglietto al controllore delle ferrovie svedesi.
Come spiega il Corriere, i passeggeri possono comprare il biglietto sul web o sull’applicazione delle ferrovie e, una volta connessi con il loro numero di programma fedeltà, il titolo di trasporto viene automaticamente caricato sul microchip. Il controllore dovrà solo avvicinare il lettore alla mano del passeggero e appariranno così tutti i dati del biglietto.
La start-up svedese Epicenter, che si occupa di impiantare i chip, propone ai suoi dipendenti di usarli per entrare nell’azienda, fare funzionare le stampanti o comprare una bottiglietta d’acqua ai distributori automatici. "Impiantare qualcosa di elettronico nel corpo è stato un passo importante anche per me - ha affermato Patrick Mesterton, capo di Epicenter -, ma poi diventa naturale e molto comodo".
Numerosi i dubbi sulla funzionalità e il rispetto della privacy. SJ ha tranquilizzato i passeggeri in merito alla possibilità che i chip, contenenti molte informazioni sensibili, possano essere violati dagli hacker. L’azienda, per scongiurare questa eventualità, fornirà un numero per mettere al riparo il microchip dai pirati informatici.
La moda del chip sottopelle ha già conquistato anche Belgio, Stati Uniti e Australia, dove sono centinaia le persone che hanno già fatto ricorso al servizio "Chip My Life".
Un futuro prossimo in cui i nostri cervelli saranno collegati a Internet.
Per Elon Musk, fondatore dell'azienda hi-tech Neutralik, "Le persone non capiscono che già adesso sono dei cyborg. Ci stiamo già fondendo con i telefonini e la tecnologia".
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