Calendario Pirelli: tendenza Naomi

Il "The Cal 2018", presentato ieri a New York, è infatti qualcosa che farà parlare, ma non certo perché ci sono le donne nude

Calendario Pirelli: tendenza Naomi

È come un viaggio al contrario, pagina dopo pagina e nella direzione giusta. È una specie di mondo alla rovescia, che riguarda le donne e il loro modo di essere aldilà dell'indubbia bellezza. È la trasformazione delle donne calendario capaci di una rivoluzione che è indirettamente proporzionale al cambiamento della nostra società: stavano lì, sulle pareti e mezze nude, quando in giro esisteva ancora un senso del pudore; sono lì, a raccontare una storia, adesso che l'eccesso è diventato quotidiano. Salveranno il mondo dalla volgarità? A questo punto è probabile.

Prendete per esempio Naomi Campbell, l'icona della sensualità che a 40 anni ed oltre mostra il suo fascino nel calendario che segna un nuovo passaggio in avanti nella provocazione culturale: il «The Cal 2018», presentato ieri a New York, è infatti qualcosa che farà parlare, ma non certo perché ci sono le donne nude. Naomi è una delle carte del mondo di Alice e l'idea di Tim Walker, il fotografo quella di trasformare il Paese delle Meraviglie in un mondo total black vuole essere solo «un'altra parte della storia», non per forza una forzatura scandalistica. Naomi e le altre attrici e modelle (accompagnate perfino un rapper e una drag queen) sono personaggi che trasmettono sensualità ma non certo più volgarità. E si può essere d'accordo o meno sullo stravolgimento dell'idea di Lewis Carroll, non si può però negare il fatto che in questo caso il calendario sia pieno di donne affascinanti per quello che sono, seppur truccate per entrare in quel magico mondo. Donne che trasmettono una storia.

Ecco, in questo periodo storico in cui il tema è entrato il quotidiano giornalistico, la svolta progressiva del Cal (e dei calendari che man mano hanno mutato la loro anima evitando l'esibizionismo che fa notizia) è un monito anche la mondo femminile: ci si può valorizzare senza doversi mettere in vetrina, ci si può mettere in un calendario senza per questo dover perdere la propria intimità. La propria dignità. E il proprio fascino. E quanto agli uomini, noi uomini, guardiamo a quel Calendario per quello che è: un Paese delle meraviglie. Che senza le donne non sarebbe tale.

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