Tenta il suicidio col gas: ammazza due persone

Lo scoppio causato da una fuga di metano nell’abitazione di un’anziana Era depressa per la morte del figlio. Lei è sopravvissuta, altri due feriti. La deflagazione è stata violentissima. I corpi sono finiti in mezzo alla strada

Tenta il suicidio col gas: ammazza due persone

Roma - «Maledetta, maledetta...» sibila una donna mentre osserva, con lo sguardo nel vuoto, le macerie della palazzina sventrata da un’esplosione che ieri mattina ha provocato due vittime in via Carmelo Maestrini, nella periferia sud della Capitale. Non vuole dire il suo nome, ma fa capire che ce l’ha con «la spagnola», cioè Catalina Civicos Gonzales, la settantaduenne ricoverata in condizioni disperate all’ospedale Sant’Eugenio, fortemente sospettata di aver provocato la fuga di gas e il disastro nel tentativo di suicidarsi.

L’ipotesi trova conferma anche nelle prime valutazioni dei vigili del fuoco che hanno fatto evacuare l’intera palazzina per il pericolo di ulteriori crolli. «Presumibilmente la fuga di gas - spiega il responsabile della sala operativa dei pompieri Marco Faggioli - dovrebbe essere partita dal primo appartamento a sinistra della scala, quello dove vive sola un’anziana. L’esplosione ha devastato l’intero primo piano e ha danneggiato una ventina di appartamenti. Il magistrato ha disposto il sequestro dello stabile».

Il boato ha squarciato il silenzio del mattino poco dopo le 6.30 spazzando via tutti i tramezzi e le mura perimetrali del primo piano della palazzina a Casal Brunori. Danneggiate dall’onda d’urto anche le serrande dei negozi e le finestre dei palazzi vicini oltre a decine di auto investite dai calcinacci. Molti hanno pensato a un terremoto, qualcuno è persino tornato a dormire. I primi soccorritori hanno cercato di aiutare Cosimo Marano, un trentatreenne rimasto appeso alle macerie penzolanti, poi ricoverato al Cto della Garbatella con ferite non gravi. In strada, a diversi metri di distanza, il corpo ormai senza vita della fidanzata di Cosimo, Elisa Castaldi, 27 anni, originaria di Vercelli. Poco dopo le 11 è stato estratto dalle macerie anche il cadavere di Luisa Verdiglione, 43 anni, la seconda vittima. Concetta Palumbo, 62 anni, madre di Cosimo, è stata invece sbalzata dall’esplosione in un’aiuola. Anche lei ricoverata al Sant’Eugenio, all’Eur, con fratture alla clavicola e all’omero, ma in condizioni di parlare. È lei, Concetta, a raccontare della depressione della sua vicina di casa che più volte aveva minacciato di volerla fare finita.

«Catalina - ricorda la sopravvissuta dal letto dell’ospedale - era piombata nella disperazione più cupa un paio di mesi fa, quando aveva perso il figlio di 44 anni in circostanze incredibili.

Se l’era visto morire sotto gli occhi, stroncato da un infarto dopo averla aiutata a portare in casa le borse della spesa. L’anziana, peraltro vedova, non si era più ripresa. A quanto ne so, faceva uso quotidianamente di tranquillanti. Ieri sera mi aveva detto di avere un forte ronzio alla testa e all’orecchio».

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