Teramo, in fin di vita la bimba scordata sull'auto I medici: "E' in coma, ma il cuore batte ancora"

Il quadro clinico si è aggravato nelle ultime ore. Per Elena, 22 mesi, dimenticata dal padre in macchina per cinque ore, le ultimi flebili speranze. L'ospedale: "L'encefalogramma non è normale, ma non è piatto". Viene sottoposta ad angiotac

Teramo, in fin di vita la bimba scordata sull'auto 
I medici: "E' in coma, ma il cuore batte ancora"

Teramo - Pochissime speranze per la piccola Elena. "Non c’è ancora la dichiarazione ufficiale di decesso per la piccola". Lo ha detto il direttore sanitario di Ancona, interpellata dai giornalisti sul caso della bimba di 22 mesi dimenticata dal padre in auto, a Teramo, per cinque ore, e ricoverata in coma nel presidio pediatrico Salesi di Ancona. "L’elettroencefalogramma della bambina non è normale ma non è piatto" ha aggiunto la Storti. In assenza della dichiarazione di decesso, non sono scattate le sei ore di attesa per l’autorizzazione al trapianto, e dovrà comunque riunirsi la commissione medico-scientifica.

Un nuovo esame La piccola Elena viene sottoposta ad angiotac, un accertamento sull’afflusso di ossigeno al cervello. L’esame viene condotto negli ospedali riuniti di Ancona. Poi la bambina dovrebbe essere nuovamente ricoverata nel presidio pediatrico Salesi, dove sono rimasti in attesa anche i familiari. Quasi certamente, comunque, Elena dovrebbe fare ritorno al reparto rianimazione pediatrica entro le prossime ore. "Il suo cuore continua a battere", è stato spiegato. Se invece l’accertamento diagnostico dirà che non c’è più afflusso di ossigeno al cervello, scatterà la procedura delle sei ore per la dichiarazione di morte e la richiesta di autorizzazione all’espianto di organi. Stando a quanto si è appreso, l’elettroencefalogramma di Elena è peggiorato, il cuore batte ancora.

La famiglia non parla Sono chiusi nel silenzio assoluto i familiari della piccola abbandonata in auto il 18 maggio scorso dal padre. Il genitore vive queste ore nell’ansia mescolata al rimorso, la mamma, incinta all’ottavo mese guarda la porta chiusa della terapia intensiva. Attorno ai genitori e ai nonni c’è un muro invalicabile e comprensibile, innalzato dai parenti e dal personale del reparto: il silenzio è più eloquente di qualsiasi commento che i cronisti cercano di strappare alla coppia.

L’ottimismo delle prime ore seguite al dramma è stato spento dal bollettino medico di questa mattina, letto dal dottor Leonardo Inchicchitti, direttore del presidio sanitario Salesi di Ancona, che parlava di imponente edema cerebrale che si inserisce in un quadro di insufficienza renale.

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