La zidanata di Eto'o ha sorpreso, prima ancora di far discutere. Ora non ci resta che atebndere. E all'INter non resta che piangere. Già al via l'iter per l'uso della prova tv per la testata allo sloveno Cesar, in Chievo-Inter. Nell'avviare gli atti al giudice sportivo, la procura della federcalcio ha chiesto l'impiego del mezzo televisivo per valutare il gesto dell'attaccante, non sanzionato dall'arbitro Rocchi. Il giudice sportivo Giampaolo Tosel deciderà domani.
Ma i giudizi si sprecano. Contano, stavolta più che mai, anche quelli degli arbitri. «L'episodio di Eto'o ci ha colpito e ci ha fatto rimanere male perchè lui è un grande campione, per come io l'ho conosciuto Eto'o è un giocatore corretto e proprio per questo siamo tutti rimasti sorpresi». Così il presidente dell'Associazione italiana arbitri Marcello Nicchi a margine della cerimonia del premio di laurea «Artemio Franchi» a Firenze. «Il gesto di Eto'o ci ha colpiti anche perchè inaspettato proprio per come lo conosciamo - ha continuato Nicchi - Perchè non è stato espulso? Se questo non è successo un motivo ci sarà, probabilmente l'arbitro non ha visto, altrimenti lo avrebbe espulso. Non devo giustificare niente a nessuno, e comunque non parlo di arbitraggi fino a che non ha deliberato il giudice sportivo».
A molti la testata di Etòo a Cesar ha ricordato quella di Zidane a Materazzi nella finale mondiale del 2006. «Sono cose sotto gli occhi di tutti - ha commentato il presidente dell'Aia - Certi episodi ci saranno sempre, noi andiamo avanti con tranquillità, non è questo il male del calcio».
Nicchi ha detto, pur dicendo poco. In quanto a diplomazia una bella gara con il presidente federale Abete che, sulla testata di Zidane a Materazzi, potrebbe scrivere un libro. Ma anche stavolta si limita al comportamento da notaio. «Sulla vicenda di Eto'o ci sono organi preposti a decidere in piena autonomia come la Procura Federale. Parlarne sarebbe un'invasione di campo, invece serve il rispetto dei ruoli».
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