Gli ultimi sondaggi dicono che sia il Pdl sia Silvio Berlusconi stanno recuperando terreno nella fiducia degli elettori. Che evidentemente hanno gradito le ultime mosse sui temi della giustizia e la denuncia, forte come forse non lo era mai stata prima, della politicizzazione di certi magistrati. Scontro che ieri ha fatto una vittima, colpita dal fuoco amico del Pdl. Roberto Lassini, autore degli ormai famigerati manifesti «fuori le Br dalle Procure», ha infatti annunciato che ritira la sua candidatura a consigliere comunale di Milano. Se non lo avesse fatto, Letizia Moratti, furente per quelle scritte, si sarebbe ritirata dalla corsa, lasciando il centrodestra senza candidato sindaco a Milano.
Tra minacce, ricatti e tentativi di mediazione si è conclusa così la folle giornata di Milano. Letizia Moratti è stata accontentata. Speriamo che lo siano anche gli elettori che tra pochi giorni dovranno eleggere il nuovo sindaco e il nuovo consiglio. Il silenzio di Berlusconi sulla vicenda dice più di tante parole. Forse perché a pagare per i toni forti dello scontro è sempre e solo una parte politica (per esempio gli insulti che Di Pietro rivolge in Parlamento a premier e governo sono ben più pesanti e gravi) e mai i magistrati. Napolitano, altro esempio, avrebbe dovuto pretendere le dimissioni del segretario dell’Associazione nazionale magistrati che nei giorni scorsi aveva definito il Parlamento «non moralmente legittimato a legiferare».
Insomma, il vilipendio vale soltanto se contro i magistrati, i quali pare stiano indagando per cercare i responsabili dei manifesti di cui sopra manco stessero dando la caccia a u n serial killer nonostante u n padre già ci sia. E siccome al ridicolo non c’è mai fine, non mi meraviglierei se alcuni telefoni fossero già stati messi sotto controllo, così, tanto per buttare un po’ di soldi pubblici.
Ovvio che tra i magistrati non ci sono infiltrati delle Brigate rosse. Meno ovvio era scaricare malamente (e ipocritamente) un cittadino, per di più vittima della malagiustizia quale è Roberto Lassini, che sia pur attraverso una sciagurata provocazione h a voluto urlare in faccia alla Procura di Milano tutta la sua rabbia per gli abusi dei pm.
A mio avviso Lassini è moralmente compatibile con una lista Pdl più di quanto lo siano molti altri che pure ci figurano. Credo che la M oratti abbia sbagliato a porre la questione pubblicamente in questo modo. Speriamo abbia fatto bene i conti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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