T orino è al primo posto tra le città italiane per numero di melanomi (tumore maligno della pelle) diagnosticati con circa 19 casi all'anno ogni 100mila abitanti su una media italiana di 12 casi. Il capoluogo piemontese precede città e province del Nord Est, quali Trento Bolzano, Trieste e le provincie del Veneto, regione italiana con più casi di melanoma. Questi sono gli ultimi dati aggiornati del Servizio di rilevazione epidemiologica del CPO Piemonte. La sola causa ambientale correlata è l'esposizione intensa ed intermittente ai raggi UV solari naturali ed artificiali. Le popolazioni del Nord Italia sono a maggior rischio per la carnagione chiara e per la scarsa abitudine della pelle all'esposizione solare. I casi sono quasi raddoppiati dal 1996 al 2006. Questi dati sono stati presentati recentemente allAccademia di Medicina di Torino dalla professoressa Maria Grazia Bernengo (direttore della dermatologia universitaria dell'ospedale San Lazzaro dell'azienda ospedaliero universitaria San Giovanni Battista di Torino). Se per la maggior parte dei tumori di altri organi gli aumenti di incidenza sono legati alla crescita della durata della vita, nel caso del melanoma questo non si può sostenere, perché la fascia di età più colpita èquella tra i 40 ed i 60 anni. Pur non essendo l'unico tipo di tumore cutaneo, il melanoma è contraddistinto da un maggior rischio di mortalità. Importantissimo il ruolo della diagnosi precoce. Va sottolineato infatti che laumento dei casi riguarda quasi esclusivamente i melanomi sottili in situ (49,6% dei casi), che rappresentano un basso rischio prognostico per i pazienti. Le forme invasive, con prognosi peggiore, sono sostanzialmente stabili. Lincidenza appare in costante crescita, ma la mortalità è stabile da oltre 20 anni. Secondo questi dati la sopravvivenza infatti supera mediamente il 90% a 5 anni dalla diagnosi per rimanere sostanzialmente invariata negli anni successivi, mentre per esempio in Polonia la sopravvivenza supera di poco il 50%.
Lefficacia della diagnosi precoce dipende dai dermatologi, ma anche e soprattutto dai cittadini che devono provvedere a prenotare una visita dermatologica,anche in assenza di sintomi. Rimane fondamentale la prevenzione primaria, che consiste nel ridurre al minimo le esposizioni eccessive alla luce solare ed artificiale.gloriasj@unipr.it
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