È tornato in campo "don Camillo". Ruini vede Berlusconi, Fini e Casini

Le mosse della Chiesa. L’ex presidente Cei ha ricevuto il premier e Letta. Prima ha incontrato il presidente della Camera con il leader Udc. Proprio alla vigilia delle decisioni sulle alleanze

È tornato in campo "don Camillo". Ruini vede Berlusconi, Fini e Casini

Il «cardinal sottile» non è ancora uscito di scena. E quando la politica si fa intricata, quando il ruolo dei cattolici diventa decisivo, quando bisogna chiedere qualche consiglio o qualche parere, è ancora lui, Camillo Ruini, ormai ex presidente della Conferenza episcopale italiana ed ex Vicario del Papa, il vero punto di riferimento per politici e uomini delle istituzioni. Anche se non è più da ormai due anni alla guida dei vescovi del Belpaese, anche se la Segreteria di Stato ha di fatto avocato a sé la «regia» della gestione dei rapporti politici.
Ieri pomeriggio il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, insieme al sottosegretario Gianni Letta, è andato a far visita al porporato di Sassuolo. «Non c’entra nulla la politica, è stata una visita personale», ha detto il premier lasciando il Seminario romano minore dov’è avvenuto l’incontro, «ho voluto rivedere sua eminenza dopo l’aggressione di Milano; io e Letta siamo stati ospiti di una persona a cui siamo legati da sentimenti di amicizia e forte stima da lunga data». A Berlusconi è stato chiesto se Ruini gli avesse espresso solidarietà per l’aggressione subita in piazza Duomo lo scorso dicembre: «Certamente sì» è stata la sua risposta, «ma la politica non c’entra nulla».
La politica non c’entrerà nulla e quello di ieri sarà stato soprattutto un incontro di cortesia tra persone che si stimano, ma è difficile immaginare che nel colloquio tra il cardinale, il premier e il suo consigliere più stretto e fidato nonché suo plenipotenziario per i rapporti con la Santa Sede, non si sia parlato dell’agenda politica, a poche ore dall’inizio dell’ufficio di presidenza del Pdl dedicato al nodo Udc nelle candidature per le prossime regionali.
Tanto più che l’amichevole mini-vertice di ieri arriva appena tre giorni dopo l’incontro dello stesso cardinale Ruini con il presidente della Camera Gianfranco Fini, con il quale a Montecitorio ha presentato il libro «La sfida educativa. Rapporto-proposta sull’educazione», curato dal Progetto culturale della Cei. Incontro al quale era presente anche il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini, che con Fini ha accolto il cardinale. Fini, che in novembre, sempre a Montecitorio, aveva incontrato anche il cardinale Segretario di Stato Tarcisio Bertone, negli ultimi tempi sta insistendo sul concetto di «laicità positiva» e cerca di smarcarsi dall’accusa di essere vicino a posizioni laiciste. Il presidente della Camera, com’è noto, si batte per mantenere il rapporto con l’Udc di Casini, che alle prossime regionali ha deciso di appoggiare ora il candidato sostenuto dal centrodestra, ora quello del Partito democratico. Umberto Bossi la pensa in modo opposto da Fini, e ha dichiarato che se Casini «vuole fare accordi con la Lega al di sopra del Po, deve sapere che non c’è spazio». Il Cavaliere si trova al centro di questo confronto. E pare difficile che proprio in queste ore abbia incontrato il cardinale che è stato di fatto sponsor dell’Ucd senza far cenno ad alleanze in vista del voto regionale. Proprio ieri Avvenire, il quotidiano della Cei diretto da Marco Tarquinio, ha riportato le parole dello stesso Fini sulla tenuta dell’intesa con il partito di Casini, mentre in un commento affidato alla penna di Mimmo Delle Foglie si chiudeva definitivamente la porta a possibili sostegni alla candidata del centrosinistra nel Lazio, Emma Bonino, la cui scelta è stata definita dal giornale dei cattolici uno «schiaffo alla comunità cristiana».
Ma nell’agenda del colloquio tra il premier e l’ex presidente della Cei potrebbe esserci stato anche uno scambio di idee sulla legge riguardante il fine vita. Una legge che sta avendo un iter molto più faticoso del previsto e che sta particolarmente a cuore al mondo cattolico.
Gli incontri «ravvicinati» con alte cariche dello Stato a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro, nonostante le dichiarazioni prudentissime rilasciate all’uscita dai protagonisti, ha anche una valenza nel mondo ecclesiale.

Perché mostrano che il cardinale Ruini, il quale non molti giorni fa è stato ricevuto da Benedetto XVI, pur non ricoprendo più incarichi di prestigio, tranne quello di presiedere il Progetto culturale della Cei impegnato in questo tempo sul tema dell’emergenza educativa, non è affatto uscito di scena, come ha dimostrato il convegno su Dio dello scorso dicembre a Roma.

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