Madrid - Sondaggi disastrosi e popolarità a picco. Zapatero ha deciso di ritirarsi: l'enfant prodige della sinistra europea va in panchina. Il premier spagnolo, Josè Luis Zapatero, ha annunciato che non si ricandiderà alle elezioni del 2012. Per il leader del Partito socialista (Psoe) si chiude quindi un’era, dopo aver guidato ininterrottamente il governo iberico dall’aprile 2004. Nel marzo 2008 era stato nuovamente eletto alla guida dell’esecutivo. "È una decisione definitiva, non sarò candidato alle prossime elezioni generali" ha detto Zapatero davanti al Consiglio federale del suo partito, il Psoe. "Già nel 2004 pensavo che due legislature fossero il periodo più ragionevole. Otto anni. Pensavo fosse il periodo più conveniente per il paese e per la mia famiglia. Era la mia convinzione sette anni fa. Da allora il mio modo di pensare si è solo rafforzato" ha detto all’esecutivo socialista. Il premier socialista spagnolo ha precisato che rimarrà alla guida del governo fino alle politiche di marzo. "Eserciterò le funzioni di presidente del governo fino all’ultimo giorno della legislatura" ha affermato. Ed ha auspicato che ora "vengano avviate le procedure fissate dagli statuti del partito per nominare il candidato" socialista alla guida del governo per le prossime elezioni. Il premier, che è anche segretario generale del Psoe, ha proposto che il prossimo consiglio federale, dopo le elezioni amministrative e regionali del 22 maggio, fissi il calendario delle primarie per l’elezione del suo successore.
Secondo la stampa due candidati sono già pronti per la corsa alla successione di Zapatero: il vicepremier Alfredo Rubalcaba e il ministro della difesa Carme Chacon. Ma altri dirigenti socialisti potrebbero presentarsi alle primarie, come il leader del Ps di Madrid Thomas Gomez, il governatore basco Patxi Lopez o il presidente della camera dei deputati Josè Bono- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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