Trascorrere le ferie qui farà rinascere l’isola

È giusto o no continuare ad andare in vacanza ad Haiti nelle piccole parti di costa rimaste fuori dal disastro? Si tratta di poche spiagge che confinano con la Repubblica Dominicana e che non sono andate distrutte

È giusto o no continuare ad andare in vacanza ad Haiti nelle piccole parti di costa rimaste fuori dal disastro? Si tratta di poche spiagge che confinano con la Repubblica Dominicana e che non sono andate distrutte. Coloro che hanno prenotazioni non le hanno disdette e c’è chi continua ad andare in vacanza ad Haiti in questi giorni. Diciamo subito che per noi è giusto e che questo potrebbe essere una chiave, nei prossimi anni, per provare a far ripartire l’economia di questo paese.
Non tutti sanno che questa nazione, dopo gli Stati Uniti, è stata una delle prime a dichiarare la propria indipendenza (era una colonia francese) oggi è il paese più povero di tutta l’America. Secondo i dati della Banca Mondiale nel 2008 il Pil consisteva in 6,69 miliardi di dollari, neanche una finanziaria italiana, pensate che lì abitano circa nove milioni di persone, un sesto dell’Italia, che ha un Pil di circa un miliardo e mezzo di euro. In base alla classifica dei Paesi dell’indice di sviluppo umano, Haiti occupa la 153ª posizione su 177 paesi al mondo. L’80% della popolazione vive in una condizione di povertà e il 54% vive con meno di un dollaro al giorno. La disoccupazione è al 60%.
Ora i paesi daranno degli aiuti ma questi aiuti, una volta finita la fase di attenzione, per ovvi motivi, nei confronti degli haitiani, tutto tornerà prevedibilmente come prima. Il Paese vive di agricoltura ma, evidentemente, la sua prospettiva di sviluppo non risiede nell’agricoltura stessa. La sua unica possibilità di sviluppo è legata al turismo. Del resto basta guardare quel che succede nell’altra metà dell’isola, nella Repubblica Dominicana.
In questa situazione per quale motivo si dovrebbe privare quella economia di quel poco di introiti che ci possono ancora essere nelle parti del paese non distrutte? Perché mai non si dovrebbe continuare a dar lavoro a quelle famiglie che campano malamente di quel poco di turismo costiero? Perché mai si dovrebbero bloccare quelle poche strutture produttive che ancora funzionano? Speriamo che il senso della realtà prevalga sul moralismo accattone di cui, in questo paese, ne abbiamo sempre quantità sovrabbondanti. Salvo poi scoprire, magari, che qualcuno di questi che si scandalizza per chi va in vacanza ad Haiti sta andando a sciare in Abruzzo magari vicino all’Aquila. Altra cosa sono le considerazioni personali e cioè se chi va lì in vacanza passerà una bella vacanza pensando che a pochi chilometri c’è quel paesaggio surreale. Ma di questo ognuno pensa per sé e per sé decide. Altra cosa è una considerazione generale e, se è permesso, di tipo economico.


Magari potranno sembrare delle considerazioni ciniche ma non lo sono perché indicano una strada per dare una mano, sia pure piccola, a quegli haitiani che possono ancora lavorare. Se poi qualcuno non fosse convinto lo vada a chiedere direttamente agli haitiani.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica