Troppi calciatori, lo Spezia proroga la stagione dei saldi

(...) e soprattutto non c’erano più euro nelle casse della società. Imperativo categorico, per la gestione, oculata fino all’ultimo centesimo, del presidente Ruggieri: equilibrio di bilancio e sana amministrazione. Che passano inevitabilmente per l’austerity. Tanto che la campagna acquisti - a stagione in corso - quasi non è ancora cominciata, in attesa di piazzare tutti i saldi in soprannumero. E sì, perché erano più di 35 i giocatori in organico, una quota che neppure i club più blasonati a livello nazionale si permettono. Roba da togliere il sonno al ragioniere commercialista che deve pagare a fine mese gli stipendi, le trasferte, gli indumenti di gioco (lavatura e stiratura compresa), e ovviamente i premi partita.
In questo senso, è già una fortuna insperata che lo Spezia sia partito in salita, con qualche sana sconfitta, della serie, come sostiene il mister Soda: «Ho visto progressi confortanti rispetto all’ultima gara, ci poteva stare anche il pari, ma va bene così». Al bilancio della società, s’intende. Nel frattempo, il direttore sportivo Pari, ex Samp scudetto, non è riuscito a comprare decine di giocatori, ma in compenso ce l’ha fatta a piazzare in altri lidi - mica bazzecole! - gente come Ponzo e Pelatti alla Reggiana, e Fusco alla Carrarese (che da nemica storica, ora rischia di gemellarsi), oltre al citato Confalone al Bologna e a Guariniello al Martina Franca. In uscita anche Varicchio (al Padova) e Lizzoni (rescisso pure lui, come Nicola).

Salda oggi, salda domani, l’organico s’è assottigliato parecchio, anche se la cura dimagrante promette (minaccia) ulteriori sacrifici, in linea con la tendenza delle ultime stagioni: ogni volta, una rivoluzione, con Ruggieri a fare un po’ da Robespierre e un po’ da Padoa Schioppa. Districandosi alla grande fra ghigliottina e tesoretto.

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