Apia - Continua a salire il bilancio
delle vittime del sisma di magnitudo 8,3 Richter registrato la scorsa
notte, che ha provocato uno tsunami nel Pacifico orientale. Al momento sono stati trovati 141 corpi. La
capitale Apia è stata evacuata e migliaia di persone sono state
trasferite in terreni più elevati. Ma i timori maggiori sono per le
comunità isolate delle isole minori. Intanto la Nuova Zelanda si
prepara a mandare un aereo militare Orion per aiutare nella ricerca dei
sopravvissuti, mentre il governo australiano preannuncia l'invio di
aiuti. Non risultano, al momento, cittadini italiani tra le vittime
provocate: le rappresentanze diplomatiche italiane nell'area continuano
a monitorare la situazione in stretto contatto con l'unità di crisi
della Farnesina. Australia e Nuova Zelanda, oltre agli Usa, si
affrettano a inviare aiuti e personale di soccorso: la Caritas
australiana ha avviato una raccolta di donazioni. Wellington aerei
militari Orion per consegnare aiuti ed aiutare nella ricerca dei
sopravvissuti.
Italiana viva per miracolo "Sono viva per miracolo", ha raccontato la
signora Daniela Brussani, originaria di Roma, proprietaria del
resort Iliili, a pochi chilometri da Apia. "Ero a letto quando, poco dopo l’alba, c’è stato un
terremoto fortissimo. Mi sono alzata per fuggire, ma a malapena
riuscivo a stare in piedi", ha continuato la signora raggiunta
telefonicamente dall’Ansa. "Dopo tre o quattro minuti il mare si è ritirato: ho capito che era uno tsunami, e ho iniziato a correre senza guardare indietro", ha raccontato ancora dipingendo "uno scenario di distruzione totale" al ritorno al resort: "Sono arrivate due onde, di almeno 3 metri l’una. Del resort non è rimasto nulla. È tutto distrutto".
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