Tutte le meraviglie lombarde diventate patrimonio del mondo

Tutte le meraviglie lombarde diventate patrimonio del mondo

«Lombardia, terra di storia, di acque, di fiumi e di canali... una terra capace di regalare sorprese» diceva Carlo Cattaneo, grande scrittore e teorico del federalismo italiano, cantore della bellezza lombarda.
Per riscoprire le grandi meraviglie che ci circondano si può accedere a luoghi in grado ancora di sorprenderci grazie a un libro di fotografie di Carlo Meazza «Lombardia, patrimonio dell'umanità, i luoghi dell'Unesco» (Jaca Book, 220 pg, euro 49), nel quale sono citate le meraviglie della regione conservate e protette dall'ente internazionale.
Un viaggio nei siti «patrimonio del mondo intero» così etichettati per il loro valore storico, naturale e culturale. Attraverso 100 immagini del fotografo varesino e del testo descrittivo è possibile risalire a reperti archeologici, vallate, castelli, palazzi, affreschi, sculture che con scrupolo e instancabile voglia di inoltrarsi nel passato e nella storia l'autore ci restituisce come mete di una gita non solo per gli amanti dell'arte e della natura, ma anche per i più pigri che potranno godere di immagini vere e suggestive a due passi da Milano e dalle città di provincia.
Cesare Chiericati e Luciano Di Pietro, hanno saputo ben documentare l'itinerario fotografico, così pure Robi Ronza che ha curato la prefazione del libro ha messo ben a fuoco la ricerca storica di Marco Tamborini per costruire tassello dopo tassello i segreti di uan terra capace di offrire sorprese ed emozioni che fanno dei lombardi veri custodi di tesori e accresce in loro quell'orgoglio per quel patrimonio rimasto illeso da guerre e da speculazioni edilizie e industriali. Forse chi scrive ha fatto sospirare troppo il lettore e allora ecco l'elenco delle nove meraviglie e l'itinerario più semplice per arrivarci.
Il viaggio inizia con Monte San Giorgio, prima di arrivare al Lago di Lugano, dove si trovano gli straordinari giacimenti paleontologici, per poi passare all'arte rupestre della Val Canonica. Una volta arrivati qui si punta poi l'obiettivo sul Lago di Varese e sul Garda, nonchè sull'Isolino Virgilia e il sito del Sabbione che testimoniano le usanze, la vita e l'arte dei popoli che vissero nelle palafitte. Torba e Castelseprio a due passi da Varese, ma anche Santa Giulia nel bresciano con le loro abbazie, ville, fortezze e chiese, ci riportano a un'arte longobarda dal fascino antico e intatto che non ha subito trasformazioni nel tempo anche grazie all'incessante interessamento di associazioni che manutengono il patrimonio, Comuni e Regione Lombardia con la supervisione dell'Unesco. Meazza non ha voluto trascurare nemmeno le città, proprio partendo da Milano con Santa Maria delle Grazie e il Cenacolo di Leonardo da Vinci (nel patrimonio dell'umanità nel 1980) alzando così il sipario su tutti quei capolavori che il mondo intero ci invidia e che richiama centinaia di migliaia di turisti da tutto il mondo. Tra le nove meraviglie la terra dei Gonzaga, Mantova, e Sabbioneta con le loro realizzazioni urbane rinascimentali e anche precedenti; il Sacro Monte di Varese e quello di Ossuccio nel Comasco, dove le bellezze naturali si mischiano con l'architettura, la fede, la religione. Lungo il fiume Adda, a Capriate, troviamo il villaggio operaio per eccellenza creato da Cristoforo Benigno Crespi (impreditore tessile di Busto Arsizio) nel 1878, un modello all'avanguardia che tutta l'Europa industrializzata di allora prese a modello. Sempre sull'Adda la centrale elettrica di Trezzo creata dall'architetto Moretti. Un mondo operaio scomparso le cui buste paga erano basse ma grazie a industriali illuiminati le famiglie potevano vivere in una micro società organizzata con tutti i conforti, dalla scuola allo sport fino alla chiesa.


Lo scatto fotografico di Carlo Meazza termina con il treno e la ferrovia che gira intorno al Bernina, la Retica che si allunga a Saint Moritz per un totale di 68 chilometri, tra neve, boschi e cime con panorami da mozzafiato in un silenzio totale. Tesori sotto casa da leggere, guardare e poi toccare... partire.

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