Sesto San Giovanni, sede delle segreterie di Cgil, Cisl e Uil. Ogni venerdì pomeriggio Marco Strano, dirigente di polizia, psicologo e criminologo considerato tra i maggiori esperti del mondo di psicologia investigativa e criminal profiling, e la bella criminologa nonché consulente investigativo Roberta Bruzzone - entrambi formatisi allFbi di Quantico, in Virginia (ve la ricordate la scuola di criminologia dove studia Clarice Starling/Jodie Foster nel pluripremiato film «Il silenzio degli innocenti» di Jonathan Demme?), tengono lezioni di criminologia. Per addetti ai lavori (allultima lezione, tra il pubblico, cera anche un tenente dei Ris, il Reparto investigazioni scientifiche dei carabinieri), studenti, amanti del settore, ma anche per semplici appassionati della materia o curiosi. Si tratta di seminari di criminologia altamente formativi e specializzati e parteciparvi è davvero unoccasione da non perdere, unesperienza che il dipartimento di pubblica sicurezza del Viminale e lArma dei carabinieri, ma anche la Finanza e la Polizia municipale, dovrebbero rendere obbligatoria per i loro appartenenti perché insegnano un approccio pratico e offrono strumenti operativi. È per questo che la segreteria provinciale di Milano della Uilps (Unione italiana lavoratori polizia di Stato), con il patrocinio della Provincia di Milano, si è data da fare non poco per portare Strano e la Bruzzone a Milano tutte le settimane.
«Molto spesso sono gli stessi investigatori a contaminare la scena del crimine: ad esempio i superiori che, pur arrivando molto dopo sul posto dovè stato commesso un delitto, nessuno ha il coraggio di allontanare nella cosiddetta crime scene secondaria - spiega Strano -. Dove dovrebbero essere relegati anche parenti e amici della vittima, sospettati e complici, spettatori, curiosi, giornalisti, collezionisti di souvenir e sciacalli, ma anche il personale medico e paramedico».
«In Italia non esiste un protocollo per disciplinare in maniera incontrovertibile questi aspetti e poi passare a documentare gli scenari del crimine e a repertare le tracce - spiega la Bruzzone -. In America ci hanno messo una settimana a stilarlo, ma poi lhanno distribuito ovunque e viene seguito in maniera pedissequa. Del resto non poteva essere diversamente: negli Usa gli investigatori hanno un approccio al crimine basato su una vasta gamma dinformazioni pratiche che li porta a produrre un modello e quindi un metodo preciso finalizzato al caso in questione che, successivamente, viene suddiviso in macro-aree da sviluppare a seconda delle competenze». Un sogno che potrebbe diventare realtà per gli investigatori italiani. Quelli dellUilps, con la loro iniziativa, ci sperano molto.
«Nella storia del crimine non esiste nemmeno un caso nel quale i primi a intervenire sul posto - la cosiddetta crime scene - siano stati i poliziotti della Scientifica o i carabinieri del Ris». La sottolineatura di Strano ben rende lidea su quante siano le contaminazioni a cui è soggetta la «scena del crimine». E del perché, davanti a troppe contraddizioni biologiche e tecnologiche e prove troppo lontane dal concetto di «inconfutabile», siano sempre meno i sospettati che arrivano a confessare spontaneamente, nemmeno dopo essere stati «torchiati» in interminabili interrogatori.
«Senza contare che il vero danno lha fatto il serial televisivo Csi».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.