«Prima di tutto mi batterò contro le discriminazioni»

«Prima di tutto mi batterò contro le discriminazioni»

Emma Bonino ha spiegato i punti salienti del suo programma nel corso di un incontro con la stampa nella sede del suo comitato elettorale a Trastevere. Da un lato emerge l’anima radicale puntuta e ossessiva con i suoi slogan e i suoi «cavalli di battaglia». Dall’altro fa capolino (ma molto timidamente) la politica con aspirazioni ecumeniche che per evitare connotazioni troppo marcate si dedica anima e corpo alla «cultura del fare». Dopo le premesse sulla «continuità» (sic) con quanto «avviato e progettato» dall’amministrazione regionale dell’era Marrazzo, la Bonino ha sottolineato l’obiettivo di rafforzare la trasparenza dell’amministrazione regionale e la necessità di difendere la legalità. Il sistema è semplice: per ottenere la massima trasparenza dagli amministratori regionali - spiega la Bonino - basta rendere pubblici i loro obiettivi. In questo modo è sotto gli occhi di tutti il fatto che li raggiungano o meno. E per far questo la candidata del centro-sinistra propone anche un assessorato alla Trasparenza. Poi si passa all’ambiente e alla green economy. La Bonino intende approvare il piano energetico regionale con l’obiettivo di arrivare a quota 20% di energie rinnovabili che porterebbero a 18mila nuovi addetti entro il 2020. Quanto al capitolo fisco, l’esponente radicale si impegna nella predisposizione di un testo unico della disciplina dei tributi regionali, senza promettere «una riduzione delle tasse che in un contesto di crisi non è percorribile a breve», ma l’impegno di «restituire alle fasce a minor reddito l’equivalente di un decimale di punto Irpef». I primi a beneficiarne sarebbero i pensionati a basso reddito. Non mancano i temi della formazione, ricerca e sviluppo, le infrastrutture e la mobilità dove Bonino punta sulla creazione di una autorità unica per i trasporti regionali e a un investimento pluriennale complessivo di circa 5 miliardi di euro per il sistema ferroviario regionale. Uno dei capitoli più sostanziosi è ovviamente quello relativo alla sanità, dove si ricorda la proposta degli stati generali, si punta a superare il commissariamento e a rinegoziare i trasferimenti dal bilancio nazionale al bilancio regionale attualmente sottodimensionato di circa 400mila assistiti. Bonino intende anche varare una legge di riforma del sistema sanitario regionale e accelerare la costruzione di nuovi ospedali in zone strategiche come Monterotondo, Ariccia, Formia con la chiusura dei vecchi nosocomi di zona. Poi si ritorna ai massimi sistemi (in perfetto stile radicale) quando il candidato, «benedetto» da Bersani, parla di discriminazione nel welfare.

«Non sta alla Regione - spiega la Bonino - dare valutazioni di merito o di valore su come le persone si organizzano affettivamente». Evocando, in questo senso, i principi della Carta europea dei diritti e della nostra Grundnorm. Sì, va bene. Ma in quale testo sacro del diritto ha trovato l’espressione «organizzano affettivamente»?

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