Era nata nel 1922 Margherita Hack, eppure nonostante i 102 anni che hanno visto il mondo rivoluzionarsi, era per la sua epoca una donna modernissima, visionaria, che riusciva a vedere oltre. Un esempio per tutte le generazioni che ci sono state e ci saranno che da lei dovrebbero imparare molto sull'amore per la conoscenza. Ad omaggiarla questa sera 5 marzo, su Rai Uno in prima serata alle 21,30, andrà in onda il film Margherita delle stelle coprodotto da Rai Fiction - Minerva Pictures con la regia di Giulio Base.
La donna oltre l'astrofisica
Liberamente ispirata al libro Nove vite come i gatti di Margherita Hack e Federico Taddia, il film che ha come protagonista Cristiana Capotondi (qui l'intervistadi Laura Rio all'interprete) racconta volutamente gli anni meno noti della scienziata, partendo da infanzia e adolescenza, caratterizzate da genitori anticonformisti che le hanno regalato la libertà di scegliere cosa fare della sua vita, in un epoca in cui per le donne la massima ambizione era quella di sposarsi e mettere al mondo i figli.
È una Margherita che rompe gli schemi della società quella che prepotentemente emerge dalla pellicola, in un ritratto intimo ed emozionte che sprigiona tutta la forza di una donna che non si è mai piegata a compromessi e che ha scelto per se stessa, costruendosi una realtà che la rappresentasse davvero: a partire dal modo di vestire, così lontano dalle regole del tempo, fino al matrimonio, felice ma non convenzionale.
Le parole del regista
“Abbiamo cercato – dice il regista Giulio Base - di dare tutto il possibile affinché la meravigliosa epopea della professoressa Hack potesse emozionare nonché insegnare qualcosa al pubblico televisivo. Di sicuro da parte mia ho imparato ad amarla: proprio grazie a lei ho avuto una buona scusa per approfondire le prime basi dell’astrofisica e innamorarmi delle stelle, fra le quali senz’altro brilla oggi anche quella di Margherita”.
Un esempio di empowerment femminile
Conosciamo ormai tutti il suo grande lavoro di astrofisica, ma forse poco dell'io più profondo di Margherita come donna, e del suo esempio che ora verrebbe definito di empowerment femminile, portato avanti con intelligenza dedizione allo studio e quell'amore per le stelle raccontanto in maniera profonda nel film.
La trama
Racconta la storia di una bambina come tante altre che però ha avuto la fortuna di avere due genitori che - con qualche generazione d’anticipo - le hanno insegnato i valori della libertà, della parità, del contatto con la natura e della curiosità. Margherita gira per le campagne fiorentine in bicicletta, coi capelli sciolti, i vestiti comodi e una naturale predisposizione all’autonomia. Si trasforma poi in una liceale che, durante il ventennio fascista, decide di seguire l’istinto e difende la sua insegnante ebrea, rischiando di farsi espellere dai licei italiani perché non crede sia giusto che venga cacciata per le sue origini.
L'amore
È un tipo di ragazza che non guarda alla moda o di quello che pensano gli altri. Alle serate mondane preferisce lo sport e le sue gite in bicicletta. Lei, così diversa, stringe una profonda amicizia sin dall'infanzia con Aldo (l'attore Flavio Parenti) che diventerà il compagno di vita con cui condivide un rapporto unico, anticonvenzionale fatto di chiacchierate sotto le stelle e quella libertà che solo lui, conoscendola profondamente, riuscirà per tutta la vita a regalarle.
La donna
Il film abbraccia anche la sua vita di donna che si innamora del mondo delle stelle e, a dispetto di tutte le convenzioni e i limiti posti alle aspirazioni femminili, riesce a emergere in un mondo governato da soli uomini.
Ancora una volta la sua eccezionalità nasce dalla libertà autentica e dall’innata e inesauribile curiosità: qualità che la rendono una ricercatrice fenomenale a dispetto delle dinamiche "baronali" del mondo accademico italiano, che la porteranno a diventare la prima direttrice dell’Osservatorio Astronomico di Trieste.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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