
Roberto Da Crema è stato per anni un personaggio di spicco, anche se di nicchia, del panorama televisivo italiano. Considerato per lungo tempo il "re" delle televendite è improvvisamente sparito dagli schermi. Sono trascorsi molti anni da quando il "Baffo", com'era chiamato affettuosamente dai telespettatori, imperversava in tv e nella domenica di Pasqua è stato intervistato da Mara Venier nel salotto di Domenica In. "Ho iniziato da bambino con mio padre, che lasciò la campagna per girare vendendo detersivi", ha spiegato il televenditore, che per gli appassionati di tv resta ancora un'icona degli anni Novanta.
Con il padre ha girato per anni e proprio alla conduttrice Rai ha raccontato uno dei ricordi più vividi della sua esperienza come venditore sul territorio, legata proprio all'esperienza di suo padre. "Un giorno la pioggia allagò la cantina dove si trovava tutto il detersivo, che si rovinò. Nonostante questo, a mio padre fu dato credito con del nuovo detersivo puro, però io pensai di mischiare il detersivo annacquato con quello nuovo e inventammo il 3 per 2", ha spiegato. La risposta del padre fu propositiva: "Magari funziona". E l'intuizione fu corretta: "Abbiamo venduto tutto e da lì che capii di avere il pallino del commercio". Quello fu il punto di svolta, che fece vcapire a Roberto Da Crema di avere il talento per gli affari: "Un amico di mia moglie mi notò proponendomi di iniziare a vendere i prodotti in Tv trasmettendo da una cantina. C'era solo una telecamera e la signora delle pulizie".
Intuendo il talento, l'amico di famiglia gli diede qualche indicazione: "Questa è la camera, questa è la luce, quando si accende questa luce rossa tu inizia a parlare e vediamo che succede". Quella fu la prima televendita di Roberto Da Crema: "Dovevo vendere una vasca e chiesi alla signora, che si chiamava Maria, di andare dietro la camera, per parlare con qualcuno come fossi al supermercato. Ma lì ne vendevo due o tre al mese, mentre mandando in onda questa registrazione ne avevamo venuti 22". La sua parabola discendente è iniziata all'inizio degli anni Duemila, arrivando nel 2003 all'arresto per bancarotta. Ma nel salotto di Domenica In ha raccontato anche la sua dipendenza dal gioco: "Oggi se mi dicono di giocare una schedina non lo faccio, non perché sia diventato bravo, ma perché l'ho superata dopo le parole di mia figlia". Fu la figlia a salvarlo: "Una sera mi mette in un angolo e mi dice: ‘Papà, non preoccuparti, tu fai tante cose, hai sbagliato e vedrai che ce la fai se non giochi più. Ricominciamo da capo'.
Quella cosa mi ha salvato. Mi ha fatto firmare la diffida in tutti i casinò d'Italia e all'estero. Dopo tre giorni è tornata e mi ha detto: ‘Ora ricominciamo'. Grazie a lei non sono andato più a giocare".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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