Uccisa davanti alla figlia, sospetti sul compagno

RomaUccisa davanti agli occhi della figlia di 14 mesi. Massacrata mentre la sua bambina piangeva impotente di fronte a tanto orrore. È giallo alla periferia di Civita Castellana, un piccolo comune in provincia di Viterbo, per la morte di una donna di trent’anni.
È accaduto ieri poco dopo l’ora di pranzo in una villetta di un piano, in via Dei Latini. Marcella Rizzello giaceva coperta di sangue sul pavimento della camera da letto. Accanto al corpo, la piccola in lacrime, seduta a terra. A scoprire il cadavere, rientrando a casa, è stato il compagno della donna, padre della bambina. L’omicidio, secondo il medico legale che ha eseguito l’ispezione esterna della vittima, sarebbe avvenuto tra le 13 e le 13.30. L’uomo, che lavora in un locale come barista, ha raccontato ai carabinieri di Viterbo che rientrando a casa per la pausa pranzo verso le 14,15, ha sentito la voce della figlia disperata e si è diretto in camera da letto. La compagna era già morta dissanguata per alcune ferite all’addome. Ma ha ugualmente chiamato i carabinieri e il 118. Sul luogo del delitto, insieme al sostituto procuratore di Viterbo Renzo Petroselli, titolare dell’inchiesta, sono arrivati i carabinieri del Ris per i rilievi scientifici. La villetta è stata sequestrata mentre la bambina sotto choc è stata affidata alle cure dei nonni materni.
La morte per la casalinga sarebbe arrivata lentamente, perché le ferite al torace, almeno due, inferte con forza con un’arma da taglio, non avrebbero raggiunto gli organi vitali ma sarebbero state sufficienti a provocare un violento sanguinamento. Massimo riserbo sull’arma del delitto. Inizialmente si è pensato a un tentativo di furto finito male. Ma quest’ipotesi è stata scartata quasi subito dagli investigatori, vista l’ora insolita per commettere il fatto. La coppia, poi, ha un cane feroce nel giardino della villetta che non avrebbe permesso a uno sconosciuto di avvicinarsi.
I carabinieri per ora hanno la bocca cucita. Qualcosa in più si lascia sfuggire il pm. «Posso solo dire che è sicuramente un omicidio e che la donna è stata colpita con un’arma da taglio - sottolinea il magistrato -. Riteniamo però che non sia stato usato un coltello ma un altro oggetto tagliente». Alla domanda se sia stata trovata l’arma del delitto, Petroselli si è limitato a dire: «Stiamo facendo delle verifiche». Poi si è diretto in caserma dove, nel frattempo, era arrivato il compagno della vittima sentito a lungo dagli investigatori. La sua auto e la casa sono state poste sotto sequestro. I carabinieri del Ris avrebbero individuato infatti numerose tracce, il cui collegamento con il delitto è però ancora da verificare.

Sull’uomo pendono i principali sospetti, soprattutto per lo stretto lasso di tempo intercorso tra la morte della donna e la sua telefonata al 112.
Maggiori risposte potrebbero arrivare già nelle prossime ore dai risultati dell’autopsia disposta sul corpo della vittima, che ieri sera è stata trasportata nell’obitorio dell’ospedale cittadino.

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