Uccise compagna e domestico, condannato a 18 anni

L’imprenditore edile Panini ammazzò la convivente e il badante

Diciotto anni di reclusione per duplice omicidio volontario con la diminuente della seminfermità mentale è la condanna inflitta dal giudice Franca Borzone a Giorgio Panini, 64 anni, l’imprenditore edile che il 6 ottobre 2005 uccise nella villa della Scoffera la convivente Mariangela Rostagny e il giovane domestico cingalese Prandipan Sivaganam (il pm Silvio Franz aveva chiesto 22 anni).
Il processo si è svolto con rito abbreviato, che ha comportato lo «sconto» di un terzo della pena. I difensori Nicoletta Garaventa e Paolo Sommella molto probabilmente ricorreranno in appello. Anche perché le perizie su Panini (agli arresti domiciliari e in cura presso un ospedale psichiatrico) sono discordanti. Il consulente del giudice, Romolo Rossi è per la seminfermità, il perito della difesa, Elio Di Marco, per la totale incapacità di intendere e di volere, per le parti civili l’omicida è sano di mente.

Il giudice ha anche ordinato il pagamento delle provvisionali alle parti civili (è un acconto sul risarcimento danni): 60mila euro alla madre del domestico, 30mila a ciascuna delle due figlie della Rostagny, 12mila alla sorella.
Era stato un delitto d’impeto, senza sfondo passionale: un raptus che aveva spinto l’uomo a uccidere con un colpo di pistola la compagna e a fucilate il cingalese.

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