Uefa: una tassa sul lusso contro le grandi squadre

Il governo del calcio europeo sta pensando all'introduzione di alcuni limiti per livellare le differenze. Viaggio di studio negli Usa: no al salary-cap, sì a una tassa per l'acquisto di giocatori dalle piccole e a un limite alle rose

Uefa: una tassa sul lusso 
contro le grandi squadre

Londra - Una tassa sul lusso per i club di calcio. È l’ipotesi a cui sta lavorando l'Uefa, che prevede per i grandi club il pagamento una quota di denaro ai piccoli club quando acquistano una delle loro stelle. Secondo quanto riferisce l’edizione odierna del Financial Times, la tassa sul lusso è uno dei tentativi di ridistribuire in modo più equo il denaro all’interno del mondo del calcio, ormai dominato in modo evidente dai grandi club come Manchester United o Real Madrid. Il presidente dell’Uefa Michel Platini ha più volte sottolineato come la potenza economica di alcune società influenzi in modo eccessivo le competizioni.

Viaggio negli Usa Per cercare spunti, i dirigenti dell’Uefa sono volati lo scorso mese negli Stati Uniti, discutendo del progetto con i dirigenti della Major League Baseball, una lega che stabilisce gli stipendi delle squadre e le tasse sulla base di quanto spendono e ridistribuisce l’ammontare delle entrate ai club meno ricchi. L’Uefa, inoltre, sta esaminando anche i modelli delle leghe americane per quanto riguarda il limite alla grandezza delle squadre. Secondo il portavoce dell’Uefa William Gallard, molte proposte di riduzione dei costi come il cosiddetto salary-cap hanno alcuni difetti, mentre la tassa sul lusso e i limiti alle squadre sono "idee promettenti", che potrebbero insomma avere un futuro.

No al salary-cap "Non c’è una soluzione semplice - ha spiegato Gallard - tutti i piani hanno lati negativi, alcuni sono peggiori di altri. Il salary-cap sembra sia molto difficile da gestire poiché noi abbiamo competizioni europee come la Champions League che interferiscono con le leghe nazionali. Sarebbe terribilmente difficile da amministrare". Ma sulla necessità di agire, anche Gaillard non ha dubbi.

Il portavoce dell’Uefa ha portato ad esempio la situazione finanziaria dei club spagnoli, parlando di una mezza dozzina di società che sono "in serie difficoltà". Tra queste c’è il Valencia, attualmente al sesto posto nella Liga, che potrebbe essere costretto a vendere i giocatori migliori per rimettere in sesto il bilancio.

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