Usa-Cina: il nodo dei diritti umani

Obama: "La storia ha mostrato che le società sono più armoniose, prospere e giuste quando i diritti e le responsabilità di tutti i paesi e di tutti i popoli sono rispettati, inclusi i diritti universali di tutti gli esseri umani". Hu Jintao non ha battuto ciglio

Usa-Cina: il nodo dei diritti umani

Washington - La Cina è il principale creditore del Tesoro americano. In altre parole, a tenere in piedi finanziariamente gli Stati Uniti è Pechino. L'incontro a Washington tra Obama e Hu Jintao è, proprio per questo, molto importante. La Cina,  consapevole della propria forza economica, respinge al mittente il pressing americano per la rivalutazione dello yuan. Ma, al contempo, dà il via libera  all'acquisto di prodotti americani per un valore di oltre 45 miliardi di dollari. Washington, però, ci tiene a non gettare il velo sul tema spinoso dei diritti umani. Non per arrivare allo scontro ma, quantomeno, per non offrire il fianco ai repubblicani, pronti ad accusare l'amministrazione Obama di "lassismo" nei confronti di chi nega le libertà fondamentali e i diritti delle persone. Una questione di realpolitik ha spinto dunque il presidente a non tralasciare l'argomento al cospetto del suo interlocutore cinese.

Obama parla dei diritti universali "La storia ha mostrato - ha detto il presidente - che le società sono più armoniose, prospere e giuste quando i diritti e le responsabilità di tutti i paesi e di tutti i popoli sono rispettati, inclusi i diritti universali di tutti gli esseri umani". Poche parole, quelle di Obama, ma pronunciate in un’occasione solenne, proprio accanto al leader del paese che mantiene in prigione il premio Nobel per la pace a causa delle sue opinioni politiche, sono suonate come un messaggio chiaro.

La reazione cinese Hu Jintao sul momento non ha battuto ciglio, ma si è limitato ad affermare: "Il nostro mondo oggi sta vivendo un grande sviluppo, grandi cambiamenti e adattamenti".

Aggiungendo poi che "cogliamo l’opportunità di procedere insieme, mano nella mano, e lavorare insieme per rafforzare la cooperazione come partner". Nessuna apertura, dunque, neanche la più timida, al tema caldeggiato da Obama.   

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