Valentino cade a Indy e Lorenzo si fa sotto 250, vince Simoncelli

Indianapolis. Ancora una volta, come spesso gli è successo nella sua carriera, Valentino Rossi ha iniziato la gara con mille dubbi. «Sono state le prove più difficili della stagione», aveva detto sabato dopo aver conquistato il terzo posto sullo schieramento, dietro all'imprendibile Dani Pedrosa e al compagno di squadra Jorge Lorenzo. Ma, come al solito, Valentino non si era dato per vinto. «La competitività di Lorenzo - aveva detto - conferma che i nostri problemi sono soprattutto di messa a punto. Nel warm up cercheremo la soluzione giusta».
L'abbassamento della temperatura rispetto alle prove aveva aiutato il lavoro di recupero di Rossi, ma prima del via, il favorito a salire sul gradino più alto del podio continuava ad essere Pedrosa, vero dominatore del fine settimana. Ma nonostante fosse partito come un fulmine, come suo solito, nonostante avesse potuto impostare la gara come più gli piace, al comando, Dani si è steso alla fine del quarto giro all'ultima curva, lasciando così strada ai due compagni di squadra della Yamaha.
Sembrava l'inizio di un'altra gara tattica e di grande strategia tra Rossi e Lorenzo, due campioni, i due piloti più forti di questo campionato. Valentino davanti a dettare il ritmo, Jorge attaccato al codino fino all'inizio del nono passaggio, quando lo spagnolo ha infilato pulito l'otto volte iridato. Ma al decimo giro ecco l'imprevisto: una stranissima scivolata di Rossi, poi ripartito penultimo, proprio davanti a Pedrosa. Ma a differenza di altre volte, quando il campione era comunque riuscito a portare a casa punti pesanti, in questa occasione Valentino ha dovuto alzare bandiera bianca e rientrare definitivamente ai box nel corso del 13° giro, a causa di un problema alla manopola del gas, causato dal violento impatto con l'asfalto. Il “Dottore” spiega così la scivolata: «Lì per lì non avevo capito neanche io, poi guardando i dati abbiamo capito che si è trattato di un errore di linea. Ero un metro e mezzo più in là del dovuto per tornare in traiettoria dopo l’errore e sono finito sullo sporco». Un’ammissione di colpa, insomma.
Fuori Pedrosa e Rossi, per Lorenzo è stato estremamente facile conquistare il terzo successo stagionale, fondamentale anche per la classifica, perché lo spagnolo si è riportato a 25 punti («sono comunque tanti» la dichiarazione che sa di “nascondino”) da Valentino. Un bene per il mondiale e per i cinque gp rimanenti, che tornano interessanti e avvincenti come quelli di inizio stagione, perché Jorge dimostra carattere e grande personalità. Lo conferma lo stesso Rossi: «Difficile correre contro lui, il mondiale è ancora tutto da giocare».
Bravissimo Alex De Angelis, secondo al traguardo in sella a una Honda satellite: il sanmarinese è un buon pilota, ma nonostante negli ultimi gp sia sempre stato competitivo, è già stato licenziato e rischia di rimanere a piedi nel 2010.
In casa Ducati si pensa più al futuro che al presente, ma la gara americana ha regalato un risultato tanto prestigioso quanto insperato.

La prima riflessione va, naturalmente, a Casey Stoner, sempre in Australia a curarsi non si sa bene da cosa. Senza l'ex campione del mondo, la rossa a due ruote fatica, ma a Indianapolis, a casa sua, Nicky Hayden ha conquistato un insperato terzo posto.

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