Vaticano e Quirinale in campo contro la Lega

Benedetto XVI striglia i mass media che amplificano il male e ricorda che «ogni individuo va accolto come persona, ogni storia umana è una storia sacra», mentre il segretario di Stato Tarcisio Bertone, in visita a Milano, difende il cardinale Tettamanzi dalle accuse dei leghisti raccomandando «rispetto e verità» per «un grande pastore della Chiesa».
La festa dell’Immacolata 2009 è caratterizzata da un «serrate le file» delle massime cariche della Chiesa dopo le pesanti critiche rivolte dal ministro Roberto Calderoli all’arcivescovo ambrosiano che nel suo tradizionale sermone alla città aveva posto l’accento sulla necessità dell’accoglienza. Il cardinale Bertone, a Milano con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per celebrare i quattrocento anni di fondazione della Biblioteca Ambrosiana, alle domande dei giornalisti sulle accuse del Carroccio risponde: «Nessun problema. Raccomando rispetto e verità per il cardinale di Milano, un grande pastore della Chiesa che dona la vita per il suo popolo».
Tettamanzi gli sta vicino, sdrammatizza e interrompendo Bertone dice: «Non sono ancora martire...». Tutti sorridono. Poi il segretario di Stato continua: «Come dice il Papa, ricchi e poveri, sviluppati e in via di sviluppo, siamo tutti soggetti protagonisti della nostra vita, siamo tutti sulla stessa barca e dobbiamo salvarci insieme». «Mi sembrano – aggiunge Bertone – le parole più chiare e più prospetticamente impegnative per tutto il nostro lavoro sia dal punto di vista pastorale che politico-amministrativo».
Prima di lasciare l’Ambrosiana per recarsi in Duomo, dove ha presieduto la messa dell’Immacolata, Bertone ha citato anche l’editoriale di Avvenire che ieri difendeva Tettamanzi definendo «sguaiata» la polemica e gli attacchi «fanno rumore ma portano vergogna e imbarazzo» solo su chi li scatena.
«Ho visto questa mattina il fondo di Avvenire – ha detto Bertone – con parole che hanno difeso degnamente l’arcivescovo. D’altra parte anche le autorità politiche e amministrative si sono mosse in questa medesima linea e hanno espresso il loro impegno per coniugare sempre insieme legalità e accoglienza». Pochi minuti dopo, uscendo dalla prestigiosa biblioteca milanese, Napolitano ha dichiarato che «l’impegno della Chiesa nella vita sociale è essenziale per la società italiana».
Nel pomeriggio a piazza di Spagna, Benedetto XVI ha portato il tradizionale omaggio floreale ai piedi della statua della Madonna. «Nella città vivono – o sopravvivono – persone invisibili», ha detto il Papa, «che ogni tanto balzano in prima pagina o sui teleschermi, e vengono sfruttate fino all’ultimo, finché la notizia e l’immagine attirano l’attenzione». «È un meccanismo perverso – ha continuato – al quale purtroppo si stenta a resistere. La città prima nasconde e poi espone al pubblico. Senza pietà, o con una falsa pietà. C’è invece in ogni uomo il desiderio di essere accolto come persona e considerato una realtà sacra, perché ogni storia umana è una storia sacra, e richiede il più grande rispetto».
Ratzinger ha quindi spiegato che «I mass media tendono a farci sentire sempre “spettatori”, come se il male riguardasse solamente gli altri», e ha parlato dell’«inquinamento dello spirito», che «rende i nostri volti meno sorridenti, più cupi, che ci porta a non salutarci tra di noi, a non guardarci in faccia...».

Ha infine ricordato che Maria «ci aiuta a riscoprire e difendere la profondità delle persone, perché in lei vi è perfetta trasparenza dell’anima nel corpo» e ha reso «omaggio pubblicamente a tutti coloro che in silenzio, non a parole ma con i fatti, si sforzano di praticare la legge evangelica dell’amore, che manda avanti il mondo».

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