Francesco e la battaglia contro le malattie: gli ultimi mesi di un Pontefice provato nel corpo

Dalle bronchiti ai ricoveri, fino alla crescente fragilità: gli ultimi mesi di Papa Francesco sono stati segnati dalla malattia. Il suo corpo si è indebolito, ma la sua fede è rimasta salda fino alla fine

Francesco e la battaglia contro le malattie: gli ultimi mesi di un Pontefice provato nel corpo
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Era apparso sempre più gonfio il volto di papa Francesco. Segno del cortisone che il Pontefice stava prendendo nelle ultime settimane e del male che, giorno dopo giorno, lo stava consumando. La voce rotta e la tosse il 12 febbraio scorso durante l’udienza generale: “E adesso mi permetto di chiedere al sacerdote, al lettore, che continui a leggere perché io con la mia bronchite non posso ancora”. Stessa scena di tre giorni prima - durante il Giubileo delle Forze armate, di Polizia e di sicurezza - quando, durante l’omelia, il Papa si è interrotto. Il tempo - e la forza - di pronunciare parole contro la guerra. Poi la pausa. E le stesse parole: “Adesso mi scuso, chiedo ad un collaboratore ‘di continuare nella lettura per difficoltà di respiro’. Perché la bronchite ha appesantito, e non poco, Francesco. E non sono bastate le cure della famiglia pontificia e le decisioni prese per tutelarlo, come il trasferire le udienze in Casa santa Marta, al riparo dal freddo.

Negli ultimi mesi, del resto, la salute del Papa è peggiorata. A gennaio, infatti, era caduto mentre si trovava tra le mura domestiche. Nessun infortunio, ma un braccio immobilizzato in via cautelativa. Il mese prima, invece, era apparso durante il concistoro con un vistoso livido sotto il mento. Matteo Bruni, direttore della Sala stampa vaticana, era poi intervenuto affermando che il Santo Padre aveva sbattuto il volto contro il comodino. La preoccupazione, poi la battuta di Francesco per stemperare i pensieri dei fedeli: “Un vescovo voleva diventare cardinale. Non l’ho nominato e mi ha dato un pugno”. L’ironia però non era bastata a nascondere i problemi di salute che, nell’ultimo periodo, hanno colpito il Papa. Già al tempo della sua elezione, del resto, molti suoi detrattori avevano sparso la fake di un Bergoglio senza polmone. In realtà - aveva già raccontato Francesco - gliene era stata tolta solo una parte a causa della presenza di tre cisti. “Non ho mai provato affaticamento o mancanza di respiro (dispnea). Come mi hanno spiegato i medici, il polmone destro si è espanso e ha coperto tutto l’emitorace omolaterale”, dirà.

Ma nell’ultimo anno, il Papa ha dovuto sottoporsi anche a una operazione che lo ha debilitato non poco. La quinta della sua vita, la seconda da quanto è Pontefice. Nel 2021 quella per una stenosi diverticolare sintomatica del colon, seguita da un commovente Angelus pronunciato dal decimo piano del Policlinico Gemelli. E poi nel 2023, per una laparotomia e plastica della parete addominale con protesi. Un intervento durato tre ore, fatto per provare ad alleviare il dolore del Papa. Prima di finire sotto i ferri, Francesco si era fermato davanti alle reliquie di santa Teresina, chiedendo a lei, “patrona delle missioni, la grazia di amare Gesù come lei Lo ha amato, di offrirgli le nostre prove e i nostri dolori, come lei l’ha fatto, perché sia conosciuto e amato da tutti”.

Poi l’ultimo ricovero, a

seguito di bronchiti sempre più frequenti. E il papa che si mostra in sedia a rotelle, mentre le forze sembrano abbandonarlo. E i fedeli che si stringono, ancora una volta, attorno al colonnato di San Pietro. Anzi: a Pietro.

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