
Quello di Papa Francesco non è stato tra i Pontificati più lunghi della storia ma ha lasciato un segno profondo nella Chiesa. Fin da quando si affacciò alla finestra della Santa Sede nel giorno della sua elezione, il 13 marzo 2013, l'ex cardinale Josè Mario Bergoglio lasciò intendere che il suo Ministero petrino i sarebbe rivolto agli ultimi, anche per vicinanza alla sua storia personale. "Fratelli e sorelle buonasera, voi sapete che il dovere del conclave era di dare un vescovo a Roma e sembra che i miei fratelli cardinali sono andati a prenderlo alla fine del mondo, ma siamo qui", furono le sue prime parole da Santo Padre. "Come vorrei una Chiesa povera e per i poveri! Per questo mi chiamo Francesco: come Francesco da Assisi, uomo di povertà, uomo di pace", fu uno dei suoi primi interventi in cui spiegò il perché del suo nome, così pesante da portare, che nessun Papa prima di lui aveva mai scelto.
Bergoglio è nato a Buenos Aires il 17 dicembre del 1936: suo padre era arrivato in Argentina 10 anni da Genova prima in cerca di fortuna. Si stabilì alla Boca, un quartiere in cui vivevano per lo più immigrati liguri ed è qui che crebbe José Mario, sotto l'egida di don Lorenzo Massa, conosce tutte le sfumature dell'umanità e nel 2013 viene eletto Papa, il primo della storia che succede a un Santo Padre dimissionario. La sua vicinanza agli ultimi emerge fin dai primi viaggi apostolici. Vuol essere ricordato come il Papa della gente, chiede di essere chiamato semplicemente Francesco e nel suo primo viaggio a Lampedusa si inginocchia davanti alle carcasse dei barconi dei migranti prima di gettare una corona di fiori in mare.
C'è un tema ricorrente nei suoi discorsi, nelle sue encicliche, l'importanza di prendersi cura degli ultimi, affermando che Dio sta dalla loro parte. È famosa la sua critica all'egoismo, considerato uno dei mali di questi tempi, con l'obiettivo di creare una società più giusta dove tutti possano avere accesso a opportunità e dignità. Altrettanto nota è la critica al capitalismo, da lui definito come un sistema che crea disuguaglianza e povertà mentre, al contrario, ha spinto spesso su solidarietà e giustizia sociale.
Ha viaggiato in Africa e in Asia, ha cercato raggiungere le periferie più esterne del mondo cattolico. È arrivato fino in Iraq, Paese squarciato dalle guerre, per stringere la mano all'ayatollah sciita Al-Sistani. Anche in Iraq, in Papa si inginocchia e prega per le vittime. È un gesto che ripeterà spesso nei luoghi più devastati del pianeta, lo farà finché gliele è stata concessa la forza. Ha stretto legami con la Ong del mare Mediterranea Saving Humans, di Luca Casarini, e ha avuto un rapporto diretto con lui e con don Mattia Ferrari. Ha benedetto una delle ultime missioni del 2024 della nave, inviato lettere e offerto il suo pieno appoggio all'organizzazione che raccoglie i migranti in mare per portarli in Italia.
Ha chiesto in più occasioni allo Stato italiano di rendersi più disponibile con l'accoglienza dei migranti, di fare di più per la loro integrazione ma, al contempo, ha blindato i confini dello Stato Vaticano con misure più restrittive contro chi
attraversa i confini senza documenti. Voleva essere "uno dei tanti", che la sua memoria fosse legata all'impegno verso gli invisibili e gli ultimi tra gli ultimi. Sarà la storia a dire se ce l'avrà fatta.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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