
Quelli di Francesco sono stati dodici anni di pontificato segnati da momenti indelebili. A differenza di altri Pontefici, la sua morte è arrivata all'indomani di un'apparizione pubblica particolarmente importante come la benedizione urbi et orbi per la domenica di Pasqua.
L'elezione
La loggia della basilica di San Pietro non è stata solo il luogo dell'ultima apparizione, ma anche della prima vestito di bianco il 13 marzo del 2013. Quel saluto iniziale è un momento storico che tutti ricordano e che ha fatto capire lo stile del pontificato bergogliano. "Voi sapete che il dovere del conclave era di dare un vescovo a Roma. Sembra che i miei fratelli cardinali siano andati a prenderlo quasi alla fine del mondo", le parole con cui evidenziò il suo primato come Papa non europeo ed anche la volontà di rimarcare il titolo di vescovo di Roma.
La Giornata mondiale della gioventù di Rio
Tra le motivazioni del passo indietro di Benedetto XVI ci fu anche la consapevolezza dell'impossibilità di sostenere nuove Giornate Mondiali della Gioventù. Nella prima estate da Papa, Francesco fu così protagonista della Gmg di Rio nel 2013. Un'occasione storica essendo la prima volta di un Papa sudamericano. Un bagno di folla impressionante nel Paese col più alto numero di cattolici e le parole di Bergoglio che ai giovani riuniti lanciò l'appello a tenere "tre semplici atteggiamenti: mantenere la speranza, lasciarsi sorprendere da Dio e vivere nella gioia".
I quattro Papi
Domenica 27 aprile 2014 è stata una giornata indimenticabile per la storia della Chiesa. Si tratta della data della canonizzazione di Giovanni XXIII e Giovanni Paolo II. Una giornata passata alla storia come "il giorno dei quattro Papi" perchè a celebrare fu Francesco ma davanti alla presenza di Benedetto XVI, il papa emerito ancora vivente e invitato in Basilica dal Pontefice regnante.
Il Giubileo della misericordia
Francesco nel 2015 ha proclamato il Giubileo straordinario della misericordia che si è concluso il 16 novembre 2016. Questo Giubileo straordinario venne indetto in occasione del 50esimo anniversario della fine del Concilio Vaticano II e dedicato alla misericordia. Un Anno Santo globale perchè vide le diocesi di tutto il mondo aprire le Porte Sante. Francesco spiegò così la sua scelta: "Ho desiderato che questo segno della Porta Santa fosse presente in ogni Chiesa particolare, perché il Giubileo della Misericordia possa diventare un’esperienza condivisa da ogni persona".
L'incontro col patriarca russo
I rapporti tra Chiesa cattolica e Chiesa ortodossa russa sono stati segnati da grandi tensioni anche dopo il crollo dell'Urss. Giovanni Paolo II, che tanto aveva sognato andare a Mosca, mai riuscì a coronare quest'obiettivo per via dell'opposizione del patriarca moscovita Alessio II. La situazione migliorò durante il pontificato di Benedetto XVI e grazie a questi progressi, venerdì 12 febbraio 2016, Francesco fu il primo Papa ad incontrare un patriarca ortodosso russo, Kirill all'aeroporto cubano di L'Avana. Al termine del colloquio i due firmarono una dichiarazione comune.
Lo schiaffo
A fine 2019 fecero il giro di tutto il mondo le immagini del Papa che, strattonato in piazza San Pietro da una fedele asiatica, reagì schiaffeggiando le sue mani. All'Angelus del nuovo anno Francesco si scusò dicendo: "anche io a volte perdo la pazienza, chiedo scusa per il cattivo esempio di ieri". Un mese dopo incontrò la fedele al termine di un'udienza generale in Aula Paolo VI.
Contro la pandemia
Probabilmente l'immagine più significativa e suggestiva del pontificato appena concluso è quella della preghiera in una piazza San Pietro deserta il 27 marzo 2020. Un momento straordinario di preghiera in tempo di pandemia col Pontefice che alzò il Santissimo Sacramento per l'adorazione. "Tu, Signore, non lasciarci in balia della tempesta", disse il Papa durante l'omelia. Bergoglio pregò davanti a due immagini, quella della Salus populi romani a lui così cara e quella del Crocifisso di San Marcello.
Il viaggio in Iraq
Tra i 47 viaggi apostolici del suo pontificato, uno dei più importanti e delicati fu quello del 2021 in Iraq. Anni dopo Francesco rivelò che durante quel viaggio erano stati sventati due attentati kamikaze. Già Giovanni Paolo II aveva desiderato andare in Iraq, ma quel viaggio non fu possibile per ragioni di sicurezza. Lo realizzò il suo successore argentino nel marzo del 2021.
L'abbraccio con la cugina
Bergoglio è sempre stato attaccato alle sue radici piemontesi ed ha raccontato che la nonna gli parlava in dialetto. Nel novembre 2022 Francesco stupì i residenti di Portacomaro recandosi a trovare l'anziana cugina Carla Rabezzana. Mangiò con i familiari e poi celebrò la messa nella cattedrale della vicina Asti. La cugina in queste ore ha commentato la morte di colui che chiama confidenzialmente "Giorgio" rivelando: "L’ho sentito in settimana, gli ho raccontato che mi ero rotta un piede e lui mi ha detto: meno male che non ti sei rotta la testa”.
Le dimissioni dal Gemelli
Il 14 febbraio di quest'anno il Papa è stato ricoverato per un'infezione alle vie respiratorie. Portato al Gemelli, Francesco ha lottato tra la vita e la morte per giorni. Ripreso dalla polmonine bilaterale che lo aveva colpito, il Pontefice ha stupito il mondo affacciandosi dal balcone del Policlinico poco prima di tornare in Vaticano e pronunciando alcune parole.
Il volto sofferente del Papa ma la sua determinazione a mostrarsi e a salutare i fedeli hanno rappresentato un'anticipazione di ciò che poi è successo nella domenica di Pasqua con la benedizione urbi et orbi a San Pietro poche ore prima di morire.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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