"No a un Natale fotocopia". L'invito di Papa Francesco ai giovani

Seppur molto raffreddato, il Santo Padre ha incontrato in udienza i ragazzi di Azione Cattolica spiegando loro qual è l'essenza del Natale

"No a un Natale fotocopia". L'invito di Papa Francesco ai giovani
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Nell'ultima udienza prima di Natale, Papa Francesco ha incontrato venerdì 20 dicembre i giovani ragazzi di Azione Cattolica e alcuni rappresentanti della Federazione Italiana Bocce: proprio all'inizio dell'incontro ha brevemente interrotto il suo discorso per sottolineare il raffreddore che attanaglia Bergoglio e riconoscibile dalla sua voce affaticata. "Scusatemi, sono molto raffreddato".

Le raccomandazioni sul Natale

Visto il periodo dell'anno, Papa Francesco ha invitato i giovani a fermarsi davanti a presepi e guardarli bene per cogliere al massimo l'essenza del Natale. Poi andate a un altro e guardate bene. In tutti c'è varietà. I presepi napoletani sono bellissimi, e in tutti non manca Gesù, Madonna e Giuseppe, quell'amore che Dio ci ha inviato e la Madonna e Giuseppe lo fanno crescere". La nascita di Gesù, però, non deve rendere speciale soltanto il 25 dicembre ma ogni giorno dell'anno perché è "tutta la nostra vita è un dono straordinario: ciascuno di noi è unico e ogni giorno è speciale, come amava dire il Beato Carlo Acutis".

La ricerca di originalità

I buoni propositi che si fanno in questo periodo dell'anno, però, non devono essere circoscritti ma seguire l'esempio di Gesù e Papa Francesco lo sottolinea ai ragazzi di Azione Cattolica. "Lui diceva: dobbiamo essere 'originali', non fotocopie! E quanta gente non ha capacità di essere originale. Sono fotocopie, oggi si fa questo perchè dice il giornale che bisogna fare l'abitudine... e il Natale è una fotocopia", ha spiegato sempre a braccio aggiungendo che "Il Natale è una bella notizia, non è per fare il cenone... si fa il cenone ma anche altre cose, per esempio si va in chiesa".

"State vicini a chi soffre"

Il Papa ha parlato anche delle persone più bisognose esortando i ragazzi a non dimenticarsene e cercarli per dare loro amore, aiuto e compagnia. "Mi piace che avete portato doni da dare ai poveri. Quando voi trovate bambini bisognosi, gente bisognosa, guardateli negli occhi e toccate la mano quando date l'elemosina, vicinissimi, con quella vicinanza che soltanto dà l'amore. E Maria e Gesù erano bisognosi. Chi di voi va a partorire dove è nato Gesù? Vanno alla clinica o alla casa... Gesù è nato lì, in una stalla. Erano poveri, erano bisognosi".

Un passaggio doveroso anche a chi ancora si trova a combattere e tribolare per la guerra in Ucraina ricordando che tanti ragazzi cercando di scappare

e arrivano in Italia per trovare una vita migliore. "Sapete che i ragazzi ucraini, che hanno vissuto la guerra, hanno dimenticato il sorriso? Non sanno sorridere. Pensate a questi bambini, a questi ragazzi".

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