Dopo gli screzi che nei giorni scorsi hanno diviso Pd e Italia dei Valori, ventilando neppure in modo troppo sottile la possibilità per gli alleati di spezzare il patto di Vasto, il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, prova a calmare le acque e a fare da paciere tra i due contendenti.
"I nostri maestri di politica ci hanno insegnato che in strettoie drammatiche come queste servono calma e gesso", dice Vendola, in una frase che ha tutto il senso di un tentativo di mantenere la sinistra unita, decisamente diverso da quel "A noi non interessa vincere sulle macerie del paese e per noi l’Italia vuol dire prima di tutto lavoratori e ceti più deboli" con il quale pochi giorni fa Di Pietro aveva polemizzato con i Democratici.
Vendola non rinuncia a far sentire la sua opinione e ricorda che ha "un giudizio più critico del Pd rispetto alle scelte di Monti", ma d'altra parte fa presente a Bersani come "dovrebbe avere toni meno ultimativi verso l’Idv" e a Di Pietro che "non è giusto accusare il Pd di tradimento o di inciucio". Un colpo al cerchio e uno alla botte insomma, per tentare di ricucire lo strappo tra democratici e DiPietristi.
Il presidente di Sinistra Ecologia e Libertà parla all'Unità e torna a chidere alla sinistra di modificare in Parlamento la manovra economica, dimostrando così di non volere lo sfaldamento della sinistra, ma di non volersi neppure appiattire sul sì alla proposta dell'esecutivo. "Abbiamo il compito di piegare l’agenda politica e di governo nel segno della giustizia sociale", spiega Vendola. "Tra noi forze del centrosinistra vedo una convergenza nell’idea che non si possa affrontare la crisi devastando il welfare e impoverendo il ceto medio". E poi ripropone il tema della patrimoniale, per il quale "bisogna fare tutti insieme una grande battaglia"
"Deve prevalere uno sforzo comune di pressione per guadagnare cambiamenti, discutere della patrimoniale, dell’asta delle frequenze tv, delle spese militari. Se i tre principali sindacati scioperano insieme, i migliori al governo non sono esentati dal dovere della condivisione".
Vendola nega di voler solo fare un gioco di tattica "sulla pelle del Pd", ma si chiede se "la nostra critica al berlusconismo era solo estetica, se un governo presentabile fa le stesse cose di quello impresentabile". E conclude: "Abbiamo tutti il dovere comune di non uccidere l’orizzonte di una alternativa, perchè sarà il centrosinistra a dover completare la de-berlusconizzazione dell’Italia".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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