Venezia sarà a pagamento: un euro per ogni crocerista

La proposta è della Margherita E Cacciari pensa a una tassa alla Soru sugli yacht

da Venezia

Venice, mon amour, ma a pagamento. La città resta il luogo simbolo della vacanza italiana ma diventa sempre meno vivibile, almeno secondo il gradimento dei residenti.
Ci sarà pure un motivo se la city galleggiante ha perso dal dopoguerra a oggi 140mila abitanti, scendendo a quota 60mila, a fronte di un flusso quotidiano di 50mila turisti. Togliere a questi ultimi per dare ai primi, ecco l’idea della giunta Cacciari per arginare la fuga dalla laguna. È sul piatto la proposta di imporre un ticket di un euro ai visitatori. Un pegno etico che ricadrebbe sui passeggeri delle navi da crociera che transitano nel centro storico (85 le navi servite nel 2007 da Venezia Terminal; 500 gli scali intermedi stimati quest'anno).
I turisti mordi&fuggi beneficiano dell'ambiente, della vista, del fascino leonesco di San Marco - questo il ragionamento che si fa nei corridoi di Ca' Farsetti - di conseguenza è pure giusto che sborsino un balzello riproposto dal vicesindaco Michele Vianello, come anticipato sulle pagine de Il Gazzettino. Finora ha retto il muro eretto dalla Venice Terminal, la società che gestisce gli scali, ferma oppositrice di ulteriori tasse che potrebbero scoraggiare i vacanzieri. Ma, adesso, il Comune non intende più stare a testa bassa. «In un modo o nell'altro - dice al Giornale il sindaco Massimo Cacciari - quei soldi dobbiamo procurarceli».
E il calcolo è presto fatto: un milione di euro, risultato di un euro a testa moltiplicato per i passeggeri di quest'anno, stimati a quota un milione (con una crescita dell'11 per cento rispetto all'anno scorso). Il Cacciari-pensiero è improntato alla linea dura: «Faremo pressing sulla Venice Terminal, in modo che non opponga nuovi veti». Insomma, crocieristi di tutto il mondo siete avvisati: preparatevi a staccare il ticket, in nome della manutenzione e della pulizia di Venezia nel cui porto transita il trenta per cento della flotta mondiale del divertimento.
E il primo cittadino filosofo non disdegna nemmeno l'idea, molto «alla Soru», di tassare il turismo deluxe, quello che viaggia su yacht mozzafiato, come quelli che in questi giorni si vedono ormeggiati in riva degli Schiavoni e Sette Martiri: vere e proprie mini-navi dotate persino di idrovolanti di bordo. Nonostante il vicesindaco abbia bocciato la proposta formulata da tre consiglieri della Margherita orientati a introdurre una tassa sul lusso sulla scorta del copione-Soru in Sardegna, Cacciari invece non sembra chiudere la porta, come pure accoglie l'invito dei tre consiglieri (Franco Conte, Vittorio Pepe, Giovanni Salviato) in vista del battesimo di una Ztl, zona a traffico limitato, che tuteli le esigenze di ormeggio dei residenti: «Ci stiamo attivando», assicura Cacciari.
Il ragionamento dell’amministrazione comunale salta a piè pari la negativa esperienza della tassa-Soru: perché tassare i più nazionalpopolari pullman turistici e invece chiudere un occhio sulle barche fuoriserie? Tutto ciò è molto poco di sinistra.

I balzelli sugli yacht, secondo la Margherita sarebbero un dovere per tutelare la laguna, specie il Bacino S. Marco, tra Punta della Dogana e Riva dei Sette Martiri, uno dei punti di maggiore impatto turistico e quindi di tensione dell'equilibrio ambientale.

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