Verona: finti runner ma veri ladri, arrestati da finti posteggiatori. Veri carabinieri

Nomade di 25 anni lui, incensurata di 22 lei, si imbucavano alle gare in tenuta da perfetti maratoneti e, mentre gli atleti scattavano lungo il percorso, loro si gettavano sulle auto in sosta per razziarle. Fino all'arresto, il 1° maggio a Colà di Lazise sul lago di Garda, effettuato dai militari a loro sotto mentite spoglie

Un film intero magari no, ma un piccolo episodio di quelle pellicole brillanti, tanto in voga negli anni Sessanta, tipo «I Mostri» l'avrebbero meritato. L'idea infatti non era male: i due, un ragazzo e una ragazza, si vestivano da perfetti «runner» e si mischiavano a una gara. Al fatidico colpo di pistola però, invece che verso il traguardo, scattavano verso le auto in sosta dei partecipanti. Che saccheggiavano sistematicamente. Hanno però abusato del trucco, i carabinieri gli hanno preparato una trappola, aspettandoli camuffati da posteggiatori e li hanno arrestati.
I «Bonnie and Clyde de nojartri» al secolo fanno Devis Bellinati, 25 anni, con provata esperienze nei furti d'auto, domiciliato nel campo nomadi di Cerea, e Martina P., 22 anni, incensurata di Legnago, due paesotti della bassa veronese, distanti pochi chilometri l'uno dall'altro. Da temo i due si erano specializzati in questi colpi, facili facili e senza rischi. Arrivavano alle corse vestiti da corridori, che di più non si poteva e iniziavano a fare «streching». Poi mentre lei faceva da polo lui, memore di quando le rubava, apriva le auto e le svaligiava.
I colpi si susseguivano con metodica cadenza, ad ogni gara in particolare nella riva sud del Lago del Garda, mettendo in allarme i carabinieri di Peschiera che a un certo punto decidono di tendere una trappola. Anzi, prendendo in prestito il titolo di un film diretto da Nanny Loi, di preparare un «contropacco». Da qui anche il nome all'operazione. E il 1° maggio si sostituiscono ai parcheggiatori in servizio a Colà di Lazise alla «Corseta co' le sgalmare». Per i non veneti le «sgalmare» sono gli antichi zoccoli dei contadini, con cui ora si indica anche una persona imbranata, poco capace. I primi «runner» dunque cominciano a scaldare i muscoli in vista della competizione che, per la cronaca, si sarebbe sviluppata sui 5, 8, 11 e 17 chilometri in base al fiato dei partecipanti. Poi al pronti via tutti scattano lungo il percorso, tranne Martina che continua imperterrita a fare «streching». Mentre Devis, tirati fuori i «ferri del mestiere», inizia a muoversi nel parcheggio dove l'attendono circa 200 auto pronte per essere ripulite.
Il ladruncolo macina macchina su macchina fino, grimaldello in mano, si avvicina all'ennesima vettura, incurante del giovanotto che lo sta osservando a non più di un paio di metri. Ovviamente è uno dei militari che lo acchiappa per la maglietta. Il ragazzo però riesce a divincolarsi e, data una voce all'amica e complice, inizia una fuga disperata. Che dura non più di 500 metri perché i militari avevano messo un paio di equipaggi in zona, pronti a intervenire. E così i «Bonnie and Clyde» dei poveri finiscono in manette. Perquisiti, addosso hanno già un discreto bottino: in pochi minuti infatti erano riusciti a razziare cellulari, borse, soldi da una decina di vetture.
Ora sono in carcere, tra un paio di settimane andranno a giudizio.

La legge con due ladruncoli come loro, non avrà la mano particolarmente pesante, al massimo qualche mese con la condizionale. Poi una volta usciti riprenderanno, magari vestiti da ciclisti, visto che il trucco fino all'altro giorno sembrava funzionare così bene

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