Dopo il vertice Pdl-Lega, delusione per la sinistra: l'asse tiene, si va avanti

Ogni volta che Bossi e Berlusconi si incontrano si parla di "chiarimento finale", ma è normale che i due leader si guardino in faccia. E così Bersani e compagni hanno dovuto riporre nel cassetto dei sogni la speranza di una crisi di governo

Dopo il vertice Pdl-Lega, 
delusione per la sinistra: 
l'asse tiene, si va avanti

Ogni volta che Berlusconi e Bossi si vedono si parla di «incontro decisivo», «chiarimento finale», sull’onda della speranza della sinistra che l'asse di ferro si spacchi e il governo cada. In realtà il fatto che i due leader della maggioranza si guardino in faccia è un fatto normale, direi ovvio. A volte i problemi sono di routine, altre più pressanti. Ma mai l'ordine del giorno è stato: rottura dell'alleanza. Così anche ieri, al termine del pranzo del lunedì ad Arcore tra i vertici di Pdl e Lega, Bersani e compagni hanno dovuto riporre nel cassetto dei sogni la speranza di una crisi di governo imminente.

La fumata è stata bianca, la maggioranza va avanti e ha tutte le intenzioni di arrivare a fine legislatura. Il patto elettorale è stato rinnovato, anche se questo non vuole dire che i problemi siano risolti. Tutto ruota intorno alla possibilità di far quadrare i conti senza penalizzare la ripresa, magari attraverso uno stralcio della tanto attesa riforma fiscale. Il pressing di Berlusconi e Bossi su Tremonti ha aperto qualche crepa del muro che il ministro delle Finanze ha innalzato all'indomani dello scoppiare della crisi. L'esordio di Alfano come referente politico del Pdl ha già portato qualche elemento di tranquillità e di ordine dentro il partito dopo la sbandata delle amministrative.

Le varie ipotesi su un teorico dopo Berlusconi stanno rientrando nell'alveo dei dibattiti da salotto e da giornali di sinistra. Con una nobile eccezione, quel Giuliano Ferrara che da giorni sul suo giornale (e domani in un teatro di Roma) preme perché il Pdl si dia una mossa al suo interno. Più che una mossa, Ferrara evoca una scossa capace di rivoltare come un calzino logiche e dinamiche del partito.

Personalmente sono scettico, piccoli correttivi spesso portano più benefici di svolte brusche che alla fine dividono e disorientano. Occhio a non gettare il bimbo con l'acqua sporca. Ma su tutto questo, ovviamente, il dibattito è aperto. Noi non ci tireremo certo indietro. Siamo curiosi di sapere la vostra opinione. L'indirizzo lo conoscete.

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