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Vescovi contro Zapatero: "I cattolici non votino la riforma dell'aborto"

Dura presa di posizione della Chiesa spagnola contro il governo del premier socialista. Appello ai parlamentari cattolici: il ddl "costituisce un serio passo indietro rispetto all'attuale legislazione depenalizzatrice, già ingiusta"

Vescovi contro Zapatero: 
"I cattolici non votino 
la riforma dell'aborto"

Madrid - Ancora una dura presa di posizione della Chiesa spagnola contro il governo guidato dal socialista Zapatero. Ancora un duro scontro sul tenma caldissimo dell'aborto. In una nota i vescovi hanno condannato il disegno di legge di riforma dell’aborto approvato dal governo del premier socialista Josè Luis Zapatero e hanno invitato i parlamentari cattolici a non votarlo. Il progetto "costituisce un serio passo indietro rispetto alla attuale legislazione depenalizzatrice, già di per sè ingiusta" afferma la Conferenza episcopale spagnola (Cee). "Pertanto, d’accordo con la dottrina della Chiesa, nessun cattolico coerente con la sua fede potrà approvarlo o dargli il suo voto".

Il progetto di legge di depenalizzazione dell’aborto approvato in prima lettura dal governo Zapatero il mese scorso prevede fra l’altro che la donna possa scegliere liberamente se abortire o meno entro le 14 settimane, una facoltà concessa anche per le minorenni dai 16 ai 18 anni senza che i genitori debbano essere consultati o informati. Secondo alcuni sondaggi una maggioranza di spagnoli è contraria alla riforma.

La legge attuale consente l’aborto solo in caso di stupro, malformazione del feto o rischio per la salute fisica o psichica della madre. Il documento dei vescovi denuncia come "nelle prime 14 settimane la gestante decida della morte di colui che deve nascere: è una violazione del diritto alla vita".

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