Per le giovani generazioni l’Epifania viene festeggiata in modo religioso, secondo la liturgia della Chiesa cattolica, e in modo laico, attendendo che la Befana, nella notte tra il 5 e il 6 gennaio scenda giù per il camino a portare giochi e cioccolatini ai più piccoli.
Tuttavia esiste una Befana più tradizionale, fatta di piatti tipici che di regione in regione vengono preparate in questi giorni di festa. A volte si tratta di dessert preparati a cavallo tra dicembre e gennaio, come gli struffoli in Campania e le cartellate in Puglia. Ma altre volte si tratta di ricette dedicate strettamente all’Epifania.
Fugassa d’la Befana piemontese
La fugassa d'la Befana (focaccia della Befana), a dispetto del nome che suggerirebbe un piatto salato, è una pietanza dolcissima, fatta di pan brioche con canditi o uva sultanina e granella di zucchero. Si tratta di un prodotto Pat (Prodotto agroalimentare tradizionale) della regione Piemonte e possiede una tradizione divertente. A volte infatti, all’interno del dessert, veniva inserita la figura di un piccolo re: chi l’avesse trovato sarebbe diventato “re” della casa per un giorno. Tra gli adulti che consumavano la fugassa accompagnata dal vino, c’era invece l’usanza di nascondere nell’impasto una fava bianca e una nera: chi trovava la fava bianca avrebbe dovuto pagare la focaccia, chi trovava quella nera avrebbe dovuto pagare il vino.
Befanini toscani
In Toscana, nella Versilia o nel Lucchese, sono invece tradizionali i befanini. Si tratta di biscotti realizzati con un impasto di pasta frolla, decorati con confettini o codette colorate. La loro forma di solito si ispira a elementi del presepe, come la stella cometa oppure i Re Magi, ma vengono realizzati anche con forme eterodosse di fiori, cuori o altro, tanto più che neppure la ricetta è codificata, perché ogni famiglia possiede la propria. Secondo la tradizione popolare, venivano regalati soprattutto alle puerpere, perché si credeva inducessero la produzione di latte materno.
Pinza de la Marantega veneta
A Venezia si svolge la regata delle Befane: il punto d’approdo è il Ponte di Rialto, dove viene appesa un’enorme calza. Ma cosa trovano i bimbi veneti nelle proprie piccole calze? Il dolce tradizionale è la pinza de la Marantega - quest’ultimo termine significa proprio Befana. Si tratta di un ciambellone con farina di mais e di farro, che viene arricchito con canditi, uva sultanina, mela, fichi secchi, semi di anice e finocchio, e grappa. Secondo la tradizione veniva avvolta nelle foglie di cavolo e posta sui carboni ardenti di un falò acceso in occasione dell’Epifania.
Anicini liguri
Nelle calze dei bimbi della Liguria non possono mancare gli anicini: biscotti solitamente oblunghi, da consumare a colazione con il latte, molto grezzi, semplici e friabili. Ma soprattutto al sapore e al profumo di anice, da cui il nome, e fiori d’arancio.
Cammelli di pasta sfoglia lombardi
Nella storia che viene tramandata, tre Re Magi provenienti da Oriente si recarono in visita al Re dei Re appena nato seguendo una stella cometa, e lo fecero a cavallo dei propri cammelli. Secondo una leggenda però le reliquie dei Magi furono a Varese, dopo essere state trafugate da Federico il Barbarossa nella chiesa di Sant’Eustorgio a Milano.
Per questo in Lombardia, in particolare nel Varesotto, vengono preparati i cammelli di pasta sfoglia. Si tratta di biscotti di pasta sfoglia a forma di cammello appunto, che vengono semplicemente serviti con la loro crosta caramellata o farciti co panna montata, crema al cioccolato o crema pasticciera.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.