Viaggio nell'Italia del vino fra etichette e storie dalla vite alla bottiglia

Il padiglione "Vino - A Taste of Italy" è una delle mete cult di Expo. Nell'Enoteca del Futuro il patrimonio unico di 594 vitigni (544 autoctoni) rappresentato da 1.400 etichette. Bottiglie che i visitatori possono degustare con la guida di sommelier per scoprire le nostre eccellenze vitivinicole

Viaggio nell'Italia del vino fra etichette e storie dalla vite alla bottiglia

Vino - A Taste of Italy, brindisi con lo spumante Trentodoc a Expo Milano 2015 per l’inaugurazione del Padiglione del Vino che celebra una della importanti produzioni agricole italiane, quella vitivinicola, regina dell’export e trova nell’Esposizione Universale l’ideale palcoscenico mondiale per celebrare e far conoscere le sue eccellenze.

Opening day con il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina: "Siamo la patria della biodiversità anche a livello vitivinicolo con quasi 500 varietà di uve registrate, per questo abbiamo voluto un padiglione dedicato al vino italiano in Expo – ha detto –. Il vino è una metafora perfetta della capacità italiana di reagire alla crisi e vincere la sfida globale. Se pensiamo al percorso fatto dagli anni ‘80 a oggi capiamo appieno la potenza della nostra esperienza che vale oltre 14 miliardi di euro con più di 5 miliardi di esportazioni. Basta ascoltare le reazioni affascinate dei visitatori che scoprono dentro al padiglione storia, tradizione, innovazione di questo mondo attraverso i cinque sensi. C’è in mostra tutta la forza del vino, il legame tra saper fare e bellezza dei paesaggi viticoli, tra innovazione e sguardo al futuro. C'è in mostra l'Italia".

E che i visitatori rimangano affascinati dal viaggio fra storie di vignaioli, etichette, assaggi di gusto è un fatto: il Padiglione del Vino è una meta cult, a Expo. Di quelle che non si possono perdere, non solo per Docg e Doc da scoprire, ma anche perché è un viaggio culturale tout-court nella nostra storia, nella nostra tradizione di Paese grande produttore: dalla vite alla bottiglia. Proprio come è stato voluto dal Mipaaf con Veronafiere - Vinitaly e declinato da Italo Rota: “il racconto” multisensoriale della storia del vino italiano, di Enotria, le radici e la profonda cultura che caratterizza questo prodotto di eccellenza fra conoscenza, coraggio, sapienza, duro lavoro, amore per la terra curata, alimentata, protetta e custodita nei secoli. Basta vedere quello che il Museo del Vino Lungarotti di Torgiano ha consentito di esporre: reperti archeologici di recipienti per bere il vino di tutte le epoche, brocche e contenitori di oltre duemila anni fa, esemplari del Rinascimento, del Settecento per arrivare a quelli di artisti e designer del Novecento e dei giorni nostri.

E c’è la biodiversità vitivinicola italiana, patrimonio da tutelare, spiegata dall’esposizione del progetto Viva, The Italian style to measure and to improve the sustainability performance in vineyard and wine production realizzato dal ministero dell’Ambiente in collaborazione con importanti produttori. E la splendida Enoteca del Futuro che contiene l’unicità di un patrimonio di 594 vitigni (544 autoctoni) rappresentato da 1.400 etichette. Che sono al centro di eventi e iniziative curate dalla Vinitaly International Academy. Bottiglie che i visitatori possono degustare con la guida di sommelier.

Eventi declinati anche con il ciclo il ciclo Sei Viaggi nell’Italia del Vino, curato dal Comitato Scientifico, presieduto da Riccardo Cotarella, per approfondire le principali tematiche legate al comparto, dalla produzione alla scienza, dalla salute alla sostenibilità, fino alle prospettive per il futuro. Lunedì 25 maggio la Regione del Veneto inaugurerà il proprio spazio nell’Enoteca del Futuro mentre partirà un altro ciclo, curato da Paolo Massobrio e Marco Gatti: La Giostra dei Wine Bar che ha l’obiettivo di far comprendere l’importanza di conoscenza e cultura anche per il business: 20 appuntamenti che ogni lunedì presenteranno con le degustazioni in terrazza i migliori wine bar italiani selezionati dal Golosario. In programma anche numerosi appuntamenti realizzati con Civiltà del Bere e Gambero Rosso (segnalati sul sito www.vino2015.it).

"Il Padiglione Vino – A Taste of Italy è un progetto che Vinitaly ha potuto realizzare su commissione del Mipaaf grazie ai suoi cinquant’anni di storia - spiega Ettore Riello, presidente di Veronafiere -. È il punto di arrivo di decenni di esperienza maturata nel raccontare al mondo l’unicità del nostro comparto, sia a Verona che nei Paesi che tocchiamo con le nostre attività internazionali. Lo abbiamo però vissuto anche come un punto di partenza perché ci ha permesso in questi ultimi mesi, durante la promozione del padiglione nell’ambito delle tappe di Vinitaly International, di rafforzare il messaggio e l’immagine di un’Italia che funziona e che ha prodotti, conoscenze e competenze esclusive da offrire al mondo. Un messaggio che continueremo a portare in modo incisivo oltre confine durante tutto il periodo dell’Esposizione Universale, a partire dal prossimo giugno a New York e subito dopo a Chicago".

"Il Padiglione è stato pensato proprio per parlare al pubblico che poco conosce questo meraviglioso mondo, soprattutto straniero, più lontano da noi non solo geograficamente ma anche come approccio e cultura - aggiunge Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere -.

E se, come più volte abbiamo detto e condiviso, la conoscenza è elemento fondante anche per la crescita corretta e sostenibile del comparto in termini di business, metteremo a frutto nel corso di Expo Milano 2015 anche tutte le importanti attività che abbiamo svolto nel tempo per portare delegazioni di operatori straniere in visita".

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