Visco offende Mastella. L’Udeur annuncia la crisi di governo

In un fuorionda di "Striscia la notizia" si sente il viceministro accusare il Guardasigilli: "È un crumiro e ci ha pure fregato un sacco di soldi"

Visco offende Mastella. L’Udeur annuncia  la crisi di governo

Roma - Clemente Mastella appare fermamente determinato ad aprire la crisi. A tal fine, ha convocato l’ufficio politico dell’Udeur per domani mattina. Formalmente «per fare chiarezza definitiva sul deterioramento della situazione e dei rapporti nel centrosinistra». Ma il leader del Campanile, dopo il terremoto elettorale e soppesate ieri sera le manovre di Ds, Margherita e del presidente del Consiglio Romano Prodi, ha deciso di non restare con il cerino in mano e prendere l’iniziativa. «Non si può decidere il destino del governo e dell’Unione in tre» ha sentenziato il Guardasigilli con i suoi collaboratori più stretti. A far esplodere il caso - ironia della sorte - sono ancora una volta le incaute parole del viceministro Vincenzo Visco.
Mastella subito dopo l’apertura delle urne e la lettura dei risultati elettorali aveva rivendicato la necessità di aprire una verifica fra tutti i partner di governo. Quello che non s’aspettava però, è che la «soluzione del disagio» passasse sopra la sua testa e quella dei piccoli alleati, per divenire semplicemente una faida triangolare tra i partners del Partito Democratico, «partito che oltrettutto non c’è», dice Mastella.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso della pazienza del leader di Ceppaloni è stata l’ennesima gaffe di Vincenzo Visco rivelata ieri sera da Striscia la notizia. Non s’è ancora risolta la grana delle pressioni sul vertice della Guardia di Finanza da parte del viceministro, ed ecco che la trasmissione di Antonio Ricci apre un altro fronte contro Visco.
Ieri sera Striscia la notizia ha mandato in onda un siparietto tra lo stesso Visco, il sottosegretario Enrico Letta, il ministro Bersani e il portavoce del Governo Silvio Sircana. Si ode una voce fuoricampo che chiede di Mastella. Ed è la voce di Visco che risponde: «No, Mastella non è venuto. È il solito crumiro... con tutto i soldi che ci è costato...». I conduttori della trasmissione hanno concluso: «Che vuol dire? Che Mastella s’è fatto pagare da Visco ogni voto che ha avuto?».
Quanto basta per far infuriare il leader dell’Udeur che aveva il televisore acceso. Raccontano che Mastella abbia immediatamente cercato il viceministro Visco e gli ha chiesto spiegazioni. Visco gli ha risposto più o meno come per il caso della Guardia di Finanza, farfugliando: «Ma...non so...non capisco...non mi pare...non può essere vero...». A Mastella la giustificazione non è bastata. E ha replicato a Visco: «Entro domani sera (oggi per chi legge, ndr) esigo chiarezza e soddisfazione completa. Altrimenti domattina ne trarrò le conseguenze e farete a meno di me». Poi, Mastella s’è sfogato con i suoi collaboratori: «Ma vi pare che si possa accusare un ministro così beceramente e fargli fare una figura del genere davanti a milioni di telespettatori? Questi, sono fuori dalla grazia di Dio, così non si va da nessuna parte». L’offesa va lavata, o Visco chiede pubblicamente scusa, oppure Mastella fa tutti i passi necessari per aprire una crisi che in realtà è già nell’aria. Mastella, che ha buon fiuto, l’ha già capito, la situazione generale nell’Unione si è fatta insostenibile, il dibattito sulla legge elettorale per lui così com’è non va. «Non si diminuiscono i partiti per legge» aveva già ammonito in serata, prima che si scatenasse la tempesta tra Fassino, Rutelli e Prodi e prima che la banda di Antonio Ricci mollasse il classico carico da undici.
Il giorno prima, Mastella paventava, se non si fosse fatta la verifica subito, il «disarcionamento senza nemmeno rendercene conto» e alla domanda se il detonatore potesse essere la mozione al Senato contro Visco, rispondeva: «Non credo, anche se temo le guerre intestine che potrebbero scatenarsi. La vedo a rischio, se si vota a scrutinio segreto». A tarda sera, Palazzo Chigi fa diffondere una nota ufficiale quanto surreale, dove si spiega che la battuta di Visco su Mastella «è offensiva nei toni, ma non nei contenuti».

Il governo non smentisce che Visco di Mastella ha detto «è un crumiro e ci ha pure fregato un sacco di soldi», ma spiegano da Palazzo Chigi che Visco si riferiva al Consiglio dei ministri appena concluso, ove il ministro della Giustizia «aveva chiesto e ottenuto risorse su un provvedimento da lui proposto». Visco invece attacca: «Volontà di strumentalizzare e distorcere la realtà».

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