Marco Lombardo
La chiamano «era of life». Così almeno DJ Koh, il presidente di Samsung, ha definito il periodo generazionale che stiamo vivendo. L'era della vita, ma molto più probabilmente un vita in diretta, perché non c'è nulla più che sfugga ai miliardi di scatti quotidiani che i nostri smartphone effettuano in giro per il mondo. E allora: perché dunque non dedicare una linea di telefoni ai giovani e alla loro sete di immagine e di condivisione?
È un trend del mercato, quello di avere dispositivi di alta qualità ad una fascia di mercato che non è premium. Ma la differenza, rispetto a qualche tempo fa, è che in questa area di business le aziende cominciano a sperimentare soluzioni che poi si vedranno sulle ammiraglie. Così i giovani fanno da palestra per gli smartphone di livello superiore, e non è un caso che mercoledì - nel lancio avvenuto in contemporanea a Milano e Bangkok - Samsung abbia mostrato qualcosa di nuovo proprio nella sua serie A.
In pratica: il modello A80, il capofila di tutta la linea, si è presentato con un'inedita soluzione per gli amanti dei selfie. Ovvero, volendo la privilegiare la soluzione di un display a tutto schermo, ecco che la fotocamera anteriore è diventata fantasma, con un sistema a scomparsa che la fa apparire e chiudere a comando non appena toccato il tasto per gli autoritratti. Qualcosa che si era visto in passato nei device cinesi di Oppo, ma la soluzione scelta da Samsung sembra addirittura più solida e immediata.
Il Galaxy A80 finisce insomma per essere un dispositivo che punta sul suo «New Infinity Display» con risoluzione Full HD+ SuperAMOLED da 6,7 pollici per offrire un incredibile livello di dettaglio senza alcuna interruzione di ciò che si sta vedendo: il famoso (e in certi casi famigerato) notch, in questo caso è dunque superato. Dietro le fotocamere sono invece tre, con la principale da 48 mpx, quella grandangolare da 8 e una 3D per la profondità. E di premium, oltre a questo, c'è: l'audio Dolby Atmos; una batteria intelligente da 3.700 mAh che impara le routine quotidiane e i modelli di utilizzo delle app dell'utente per ottimizzare i consumi; la funzione di ricarica ultrarapida da 25W; il lettore di impronte sotto lo schermo; il processore octa-core; gli 8 GB di RAM che accompagnano 128 Gb di memoria non espandibili. Accattivanti le colorazioni (Phantom Black, Angel Gold e Ghost White), forse un po' meno il prezzo di 679 euro, comunque giustificato dalla tecnologia.
L'A70 invece presenta un design elegante ed ergonomico, sempre con schermo da 6,7 pollici in questo caso nella versione Infinity-U display Super AMOLED (quello con la goccia), con tripla fotocamera posteriore (la principale è da 32 mpx, quella di profondità da 5 e la lente ultra-grandangolare è da 8 MP) e un sensore frontale da 32 mpx per ritratti ricchi di dettagli. Anche in questo caso la dotazione è super - processore octa-core, 6 Gb di RAM, lettore di impronte integrato nel display, batteria da 4.500 mAh e la solita ricarica ultrarapida - mentre più giovani sono le colorazioni black, blue, white e coral e il prezzo di 419 euro.
In più, per chi vuole ancora un po' di meno ma non troppo, Samsung porta in Europa le versioni A20e e A40, che con qualche frazione di pollice in meno, mAh di batteria inferiori, definizione e fotocamere più limitate, possono comunque accontentare molti: costano 189 e 259 euro. Per dire che, se si vuole entrare nell'era della vita, c'è sempre un dispositivo da scegliere. Naturalmente di serie A.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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